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Tenta di rubare nell’auto ma viene placcato: resta in carcere

Durante l’arresto ha minacciato un poliziotto: «So chi sei, appena ti rivedo ti ammazzo». Per il giudice la custodia in carcere è l’unica misura in grado di non fargli compiere altri furti
La volante della polizia davanti al tribunale
La volante della polizia davanti al tribunale

GROSSETO. Resta in carcere Mina Maher Fayez Georgy, il 32enne di origini egiziane, arrestato dalla polizia giovedì 21 settembre, dopo aver forzato il finestrino di un’auto e dopo averci rovistato dentro.

L’uomo, sorpreso dal proprietario dell’auto, ha tentato di scappare, provando a colpire l’uomo che lo aveva raggiunto e placcato con un paio di forbici.

Ma si era ferito prima di essere consegnato agli agenti. 

Minaccia un poliziotto

Rapina impropria, violazione di domicilio porto abusivo di armi e di arnesi per scassinare e anche resistenza a pubblico ufficiale. Sono questi i reati contestati dal sostituto procuratore Federico Falco, che aveva chiesto la convalida dell’arresto. 

Quando sono arrivati gli uomini della questura, Georgy si è rivolto, minacciandolo, a uno di loro: «A te ti ho visto oggi pomeriggio alla stazione…so chi sei e appena ti rivedo ti ammazzo…. prometto che ti ammazzo… te lo faccio pagare». 

Durante la perquisizione, poi, è stato trovato con una serie di chiavi alterate e con un cacciavite, arnesi che avrebbe utilizzato per scassinare, oltre a un coltello a serramanico, sequestrato insieme agli arnesi e alle forbici con le quali ha tentato di aggredire il proprietario dell’auto, intervenuto dopo aver sentito suonare l’allarme della Kia. 

Allarme sociale diffuso, resta in carcere

Difeso dall’avvocato Diego Innocenti, sabato 23 settembre Georgy si è presentato di fronte al giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna, che ha convalidato l’arresto disponendo la custodia in carcere

È questa secondo il magistrato l’unica misura possibile per evitare che il 32enne metta a segno altri colpi o che scappi. Georgy infatti, vive per strada, non ha un lavoro ed è irregolare sul territorio. 

«È l’unica misura – scrive il giudice Mezzaluna nell’ordinanza di convalida – in grado di garantire efficacemente la collettività dal pericolo di reiterazione di analoghe condotte illecite, che generano diffuso allarme sociale. L’unica in grado di interrompere il corto circuito illecito nel quale Georgy è evidentemente ben inserito». 

 

 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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