Taglio della vegetazione ripariale: primo tavolo tecnico tra Parco della Maremma e Consorzio di Bonifica | MaremmaOggi Skip to content

Taglio della vegetazione ripariale: primo tavolo tecnico tra Parco della Maremma e Consorzio di Bonifica

Rusci e Vanni rispondono alle associazioni ambientaliste: «Le fasce verdi lungo l’Ombrone sono corridoi ecologici da tutelare, ma servono anche per la sicurezza idraulica»
L'Ombrone a Ponte del Sasso
L’Ombrone a ponte del Sasso

GROSSETO. Si terrà giovedì 30 ottobre, nella sede del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, il primo tavolo tecnico congiunto tra il Parco della Maremma e il Consorzio di Bonifica, dedicato alla gestione della vegetazione ripariale del fiume Ombrone.
Un incontro che nasce dopo le recenti prese di posizione delle associazioni ambientaliste – Italia Nostra, Forum Ambientalista, Wwf Maremma, Legambiente e Acquaviva Uisp – che hanno espresso forti preoccupazioni per i tagli effettuati in località Voltina, all’interno del territorio del Parco.

Le associazioni hanno sottolineato come l’Ombrone, secondo fiume della Toscana per importanza, rappresenti un corridoio ecologico fondamentale e come gli interventi di taglio possano incidere negativamente sull’ecosistema, sulla fauna e sulla stabilità degli habitat fluviali e costieri.

Le associazioni: «Stop ai tagli, servono valutazioni scientifiche»

«Le ricadute sull’ecosistema legate ai tagli in atto – spiegano Angelo Gentili di Legambiente e Maurizio Zaccherotti, coordinatore nazionale Acquaviva Uisp – possono essere dannose non solo per la vegetazione e la fauna, ma anche per la sicurezza idraulica. La vegetazione ripariale rallenta la corrente, riduce i picchi di piena e consolida le sponde».

Le associazioni chiedono che ogni decisione venga valutata caso per caso, tenendo conto degli effetti ecologici e idraulici.
«Nei tratti a rischio vicino ai centri abitati – proseguono – può essere opportuno un taglio selettivo. Ma dove il pericolo è basso, è indispensabile mantenere la vegetazione, che rappresenta un habitat vitale».

Le organizzazioni ambientaliste chiedono quindi di sospendere i tagli in corso e di accelerare la realizzazione del contratto di fiume, strumento di partecipazione e pianificazione condivisa del territorio.

Il Parco e il Consorzio: «Gestione responsabile e confronto aperto»

Il Parco della Maremma e il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud rispondono alle associazioni, sottolineando l’impegno condiviso nel trovare un equilibrio tra tutela ambientale e sicurezza idraulica.

«Condividiamo la preoccupazione per la gestione della vegetazione ripariale – afferma Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma – e riconosciamo il valore ecologico di queste sottili fasce verdi, veri e propri corridoi ecologici per molte specie».

Rusci spiega che il Parco ha già avviato verifiche sulla legittimità dei tagli, con il controllo dei guardia parco e il coinvolgimento delle ditte esecutrici.
«Ancora più importante – aggiunge – è la nascita del tavolo tecnico, che vedrà la partecipazione della Regione Toscana, dei carabinieri forestali, del Genio civile e dell’Università».

Vanni: «Scienza e ambiente al centro delle scelte»

Il presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, Federico Vanni, ribadisce la volontà di collaborare con il mondo scientifico e ambientalista.
«In ogni nostro intervento – afferma – seguiamo le indicazioni che arrivano dagli studi universitari. Abbiamo una convenzione con i tre atenei toscani proprio per rendere la manutenzione dei corsi d’acqua sempre più rispettosa dell’ambiente».

Vanni conferma che il Consorzio parteciperà al tavolo tecnico del 30 ottobre «con spirito costruttivo e scientifico», convinto che solo un approccio basato sui dati possa garantire una gestione sostenibile del rischio idraulico e la salvaguardia dell’ecosistema fluviale.

Un passo verso una gestione condivisa dell’Ombrone 

Il confronto tra enti pubblici, tecnici e associazioni ambientaliste rappresenta un passo importante verso una gestione condivisa e sostenibile del fiume Ombrone, simbolo della Maremma e risorsa preziosa per l’ambiente e il territorio.

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