Una proposta ambiziosa che punta a ridurre la burocrazia, rafforzare i servizi condivisi e dare più peso politico all’area.
Ma, almeno per ora, l’idea non trova accordo tra i sindaci coinvolti.
Il primo a respingere il progetto è stato il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, che ha detto un no netto al super Comune.
Secondo Casamenti non si tratta di campanilismo, ma di differenze profonde tra territori, bilanci, servizi e modelli organizzativi che renderebbero la fusione impraticabile: «Stiamo bene così», ha dichiarato, ricordando anche gli attriti degli ultimi mesi con l’Argentario, pur attenuati da nuovi tavoli di collaborazione su Laguna, Feniglia e sport.
Fusini: «Prima gestiamo insieme i servizi, poi pensiamo alle fusioni»
Il sindaco di Magliano in Toscana, Gabriele Fusini, interpellato dal nostro giornale, si è unito al niet di Casamenti.
Pur non respingendo la proposta per principio, mette alcuni paletti chiari: «Le fusioni hanno senso dove ci sono piccoli comuni che non riescono più a sostenersi. Ma prima di parlare di super Comune dobbiamo dimostrare collaborazione reale nella gestione dei servizi essenziali. Altrimenti restano solo proclami».
Fusini ricorda anche il caso del tempo pieno scolastico mai ottenuto: «Quando c’è stato da difendere i bisogni, ha pesato solo la forza dei numeri. Per questo dico che prima servono gesti concreti».
«Prima i fatti, poi i progetti epocali»: la linea di Magliano
«È difficile unire i Comuni se non si riesce a unire nemmeno i servizi», sottolinea Fusini.
«Non è la prima volta che si parla di super Comuni, ma mettere insieme i servizi fondamentali è già complicato. Senza cooperazione quotidiana è difficile immaginare un’unificazione amministrativa».
Il sindaco aggiunge che «Magliano sta in piedi da sola: le fusioni servono altrove».
Le fusioni funzionano soprattutto nei micro-Comuni montani o molto piccoli: «Magliano invece ce la fa, e ce la sta facendo bene».
Infine, Fusini non chiude del tutto la porta: «Servono atti concreti di solidarietà amministrativa. Prima i fatti, poi si può parlare di progetti epocali come un super Comune».



