GROSSETO. Al tramonto il cielo di Grosseto si muove come un’unica onda nera: migliaia di storni che danzano insieme, disegnando figure perfette nell’aria. Un fenomeno ipnotico, capace di fermare lo sguardo anche di chi è di fretta.
Ogni autunno lo spettacolo si ripete: migliaia e migliaia di storni arrivano in Maremma e trasformano cieli, piazze e alberi in un’unica grande coreografia in movimento. Ma se il loro volo affascina, il problema più immediato è tutt’altro che poetico: gli escrementi, che cadono ovunque, dalle auto ai marciapiedi, fino ai cortili delle scuole e ai punti più frequentati della città.
Grosseto, come molte città italiane, in queste settimane è di nuovo piena di sciami enormi di storni che si spostano al tramonto. Una presenza spettacolare ma difficile da gestire, soprattutto dove la sicurezza e l’igiene richiedono maggiore attenzione.
Perché gli storni si radunano in città
Gli storni scelgono Grosseto e le aree urbane per tre motivi principali: il calore, le città mantengono temperature più alte rispetto alle campagne; l’illuminazione: i lampioni disorientano i predatori e rendono più sicuri i dormitori e gli alberi adatti. Platani, pini e grandi siepi offrono rami fitti dove radunarsi in migliaia.
Il risultato sono vere e proprie colonie temporanee, che si formano soprattutto da metà ottobre a dicembre.
Escrementi ovunque: un problema igienico concreto
Il guano degli storni è abbondante, corrosivo e scivoloso. A Grosseto, come in molte altre città, crea problemi a marciapiedi e strade, che diventano pericolosamente scivolosi, auto parcheggiate, spesso completamente coperte, scuole e plessi scolastici, dove bambini e famiglie attraversano zone contaminate, ma anche ingressi di negozi, parchi e aree pubbliche.
E nei giorni scorsi problemi ci sono stati anche a due passi dall’ospedale Misericordia.
In alcune aree la pulizia deve essere rifatta più volte al giorno, con costi elevati per il Comune.
Come tenere lontani gli storni: i sistemi più efficaci
Non esiste una soluzione definitiva, ma alcune tecniche aiutano a spostare gli stormi dai punti sensibili, senza danneggiare gli animali.
Dispositivi acustici e richiami naturali
Funzionano soprattutto nei luoghi dove non ci sono abitazioni vicine. Si tratta di diffusori sonori che emettono richiami di predatori ma anche rumori intermittenti che disturbano gli storni al momento del posizionamento serale
Sono efficaci se usati a più riprese e in orari specifici.
Laser e luci in movimento
Usati ormai in molte città, i laser verdi proiettati sugli stormi li inducono a spostarsi.
Sono sicuri per gli animali e funzionano soprattutto nel momento in cui gli storni cercano un albero dove posarsi.
Taglio selettivo delle chiome
Gli storni cercano alberi molto fitti, con rami protetti e poco esposti.
Potare alcune piante strategiche o sfoltire i rami rende l’area meno ospitale, inducendo gli stormi a spostarsi altrove.
Reti anti-piccione e dispositivi fisici
Nei punti critici (tetti di scuole, pensiline, impianti sportivi), si possono installare reti, fili ballerini, ma anchepunte anti-posatoio.
Non danneggiano gli animali, ma li scoraggiano dal fermarsi.
Perché gli storni volano così sincronizzati? La scienza lo spiega
Lo spettacolo più incredibile resta il volo: quei migliaia di uccelli che si muovono come un’unica onda, cambiando direzione all’istante senza scontrarsi.
Come fanno?
IL VIDEO
La regola delle “sette vicinanze”
Gli studiosi hanno scoperto che ogni storno controlla solo i sette uccelli più vicini, non l’intero stormo.
Comportandosi così mantiene la stessa distanza dei vicini, copia direzione e velocità di chi gli sta accanto, evita di avvicinarsi troppo, evita di allontanarsi troppo.
È come una staffetta di informazioni che viaggia velocissima da un lato all’altro dello stormo.
Gli storni riescono a reagire in meno di un decimo di secondo ai movimenti del gruppo. Per questo il volo appare fluido, coordinato, quasi coreografato.

Perché formano queste “nuvole”
Gli storni creano queste figure per difendersi dai predatori (falchi e rapaci si confondono), ma anche per scaldarsi e orientarsi durante i lunghi spostamenti.
Il risultato è una delle forme di coordinazione animale più impressionanti in natura.
Fascino e problema: Grosseto tra spettacolo e convivenza forzata
Gli storni sono parte del paesaggio autunnale della Maremma: affascinano gli occhi, ma mettono alla prova marciapiedi, scuole e residenti. Il punto è trovare un equilibrio tra tutela della salute pubblica e rispetto degli animali.
Le tecniche per mitigare il problema esistono, ma devono essere coordinate tra Comune, tecnici del verde, scuole e cittadini. Nel frattempo, ogni sera, la città viene avvolta in uno dei fenomeni naturali più spettacolari che l’autunno sappia offrire.



