TIRLI. L’incidente mortale a caccia di sabato 22 novembre a Tirli, ha creato un enorme choc in tutto il paese.
La morte dell’ottantenne Renato Maestrini, colpito dal “fuoco amico” durante la battuta di caccia al cinghiale, è stato un duro colpo per l’intera comunità, dove alla fine si conoscono tutti, fra parentele e rapporti di lavoro.
Proprio il giovane cacciatore che ha sparato il colpo mortale, subito dopo l’incidente è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari e ad un ricovero all’ospedale di Grosseto.
Momenti difficili per tante famiglie
A Tirli, ma anche in tutto il comune castiglionese dove ci sono tanti cacciatori, a far discutere è anche la dinamica di com’è avvenuto lo sparo.
Ad indagare sono i carabinieri della stazione di Buriano, che hanno preso in carico il fascicolo.
Disposta l’autopsia per l’ottantenne
Intanto il magistrato dopo il sopralluogo nel luogo dell’incidente, ha deciso come da prassi per l’autopsia, che è stata prevista per questo lunedì 24 novembre, sempre all’ospedale di Grosseto.



