PIOMBINO. Una meravigliosa notizia quella di questa mattina, lunedì 5 maggio, una sorpresa che ha allietato l’Oasi di Orti-Bottagone: Ameriga e Antares, la coppia di falchi pescatori che nidifica da qualche anno nell’area protetta, sono diventati genitori di due splendidi pulcini.
Si attende con entusiasmo la schiusa del terzo uovo.
I neogenitori proteggono i piccoli dalla pioggia
Lieto evento nelle oasi e riserve Naturali Wwf Laguna di Orbetello e Orti-Bottagone, lungo la costa toscana, dove due coppie di falco pescatore (Pandion haliaetus), tra le specie di rapaci più rare d’Italia, hanno nidificato con successo anche quest’anno, come testimoniato dalle prime schiuse.
L’immagine cattura i genitori intenti a nutrire con cura i loro piccoli, sfilettando con attenzione il pesce per imbeccarli.
«Sono nati uno ieri sera e uno stamani mattina – racconta Silvia Ghignoli, la responsabile dell’oasi -. Questa mattina pioveva per cui la mamma era intenta a proteggere i piccoli dalla pioggia. Si alternano nel dargli da mangiare e a breve, nel giro di due o tre giorni, si schiuderà anche il terzo uovo. Tra circa un mese verranno il veterinario e l’anellatore per visitare e monitorare le loro condizioni di salute e il futuro volo dei piccoli. Il falco pescatore, infatti, nei primi due o tre anni di vita, vola in tutta Europa e Africa, per poi fare ritorno nella terra natia per riprodursi».
Una grande emozione soprattutto perché l’evento rappresenta un importante risultato per la conservazione di questa specie protetta e che vede il successo del progetto falco pescatore. Nei prossimi giorni seguiranno aggiornamenti sulle nuove nascite e sulla crescita di questa preziosa famiglia alata.
La famiglia si allarga anche a Orbetello
Nei giorni scorsi si sono schiuse le prime due uova anche della coppia storica presente nell‘oasi Wwf laguna di Orbello. Nati da Mora e Orbetello, la coppia di falchi presenti ormai da tempo, si alternano nel prestare le cure necessarie ai due pulli. A momenti dovrebbe schiudersi il terzo uovo.
«Ringraziamo i responsabili e i tecnici del Progetto falco pescatore per la costante collaborazione – scrivono sui social i responsabili dell’oasi Wwf – e per averci fornito il video registrato dalla telecamera posizionata sul nido. L’altra coppia presente nell’Oasi non ha deposto uova, ma ha preso possesso dell’altro nido e questo fa ben sperare per la prossima stagione riproduttiva».
IL VIDEO
Il progetto falco pescatore
Dopo 42 anni, nel 2011, il falco pescatore ha di nuovo nidificato sul suolo italiano. Lo ha fatto nel Parco della Maremma, vicino alla foce del fiume Ombrone, in un’area palustre. Le uova di questo spettacolare rapace si erano schiuse per l’ultima volta in natura nel 1969, in nidi collocati sulle coste sarde e siciliane. In Toscana l’ultima nidificazione documentata è ancora più indietro nel tempo: 1929, isola di Montecristo.
Il successo dell’operazione condotta dal Parco regionale della Corsica e, in particolare dal personale della riserva marina di Scandola, ha creato le condizioni perché si potesse realizzare un progetto di conservazione coordinato, che interessasse anche le coste italiane. In questo processo si è inserito il Parco Regionale della Maremma, per volontà dell’allora presidente Giampiero Sammuri. Nel 2002, prese il via il progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante di falco pescatore nel Parco della Maremma.

Nel 2006 ha avuto inizio la seconda fase del progetto, con le prime traslocazioni di giovani individui prelevati dai nidi in Corsica a 5-6 settimane d’età con la tecnica dell’hacking, che prevede il rilascio sul territorio di giovani esemplari provenienti da popolazioni donatrici (Corsica) al termine di un periodo di permanenza in un centro d’involo (un mese circa), che mira a sviluppare nei falchi una filopatria (attaccamento al territorio) tale da portarli, una volta raggiunta l’età riproduttiva, a tornare nell’area per nidificare.
Nel 2011 la prima nidificazione nel Parco della Maremma
La prima straordinaria nidificazione nel 2011 nel Parco della Maremma è stata il frutto dell’incontro tra un maschio proveniente dalla Corsica, cresciuto ed involato nel Parco, e una femmina non conosciuta.
Nel 2014 si è aggiunta la nidificazione nella vicina palude della Diaccia Botrona, Riserva Naturale nei pressi di Castiglione della Pescaia e nel 2015 le coppie sono diventate due.
Nel 2018 la sorpresa nella riserva statale e Oasi Wwf della laguna di Orbetello e nel 2019 anche nell’Oasi Wwf di Orti Bottagone. Nel 2020 il bellissimo e inaspettato ritorno in Sardegna con una coppia e nido nelle falesie del Parco Regionale di Porto Conte. Nel 2021 un altro ritorno incredibile, nell’Isola di Capraia, Parco Arcipelago Toscano, una coppia si è costituita e ha deposto uova, non schiuse (maschio proveniente da Corsica e femmina sconosciuta).
Nel 2022 la novità nella riserva naturale Duna Feniglia all’Argentario, con nido e coppia di maschio nato nel 2019 ad Orbetello e femmina non conosciuta. Nel 2024 altra sorpresa, nuovo nido e coppia in Sardegna, sempre nel Parco Regionale di Porto Conte, con uova e schiuse.
Otto le coppie in Italia, 6 in Maremma
Ad oggi quindi sono otto le coppie italiane: sei in Maremma toscana (1 Maremma, 1 Orbetello, 1-2 Diaccia Botrona, 1 Orti Bottagone, 1 Feniglia) , una a Capraia (Parco Arcipelago Toscano), e due in Sardegna (Parco Regionale di Porto Conte).
Il progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante di Falco pescatore è stato sostenuto inizialmente dalla Regione Toscana attraverso il programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e dal 2015 dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano e partners. L’iniziativa inoltre è stata incoraggiata da Legambiente e Wwf Italia, che nel 2006 ha insignito il Parco della Maremma con il prestigioso “Panda d’Oro” per il valore conservazionistico del progetto.
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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