Snam rifà il metanodotto Livorno–Piombino: opera da 84 km che conferma il futuro del rigassificatore | MaremmaOggi Skip to content

Snam rifà il metanodotto Livorno–Piombino: opera da 84 km che conferma il futuro del rigassificatore

Snam avvia il nuovo metanodotto Livorno–Piombino: un investimento che guarda alla permanenza del rigassificatore
Il rigassificatore di Piombino e i lavori per la costruzione di un metanodotto
Il rigassificatore di Piombino e i lavori per la costruzione di un metanodotto

PIOMBINO. Snam ha avviato nelle scorse settimane il grande progetto di rifacimento del metanodotto Livorno–Piombino, un’infrastruttura strategica lunga oltre 84 chilometri che interessa le province di Pisa e Livorno.

Si tratta del nuovo gasdotto DN 750 (30”) – DP 75 bar, destinato ad affiancare e progressivamente sostituire la vecchia linea DN 400 (16”) oggi in esercizio. L’intervento, come chiarisce la relazione tecnica del progetto di fattibilità, prevede “la realizzazione di un nuovo gasdotto della lunghezza di 84,240 km”, parallelo al tracciato esistente.

Un’opera enorme, dal valore economico e logistico così significativo da sollevare un interrogativo inevitabile: ha senso un investimento di questa portata se il rigassificatore di Piombino non rimanesse operativo anche nei prossimi anni?

La risposta implicita, guardando alle cifre e alla complessità del progetto, sembra essere no.

Il nuovo tracciato: 84 km dalla valle dell’Arno alla Maremma

Secondo quanto riportato nel documento tecnico, il nuovo metanodotto attraversa un territorio molto vasto, dai comuni di Collesalvetti e Fauglia fino a Rosignano, Santa Luce, Castellina Marittima, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Campiglia Marittima e Piombino.

Il contesto è fatto di pianure agricole, uliveti, vallate e aree collinari, con una morfologia generalmente regolare. Solo cinque tratti vengono classificati come “potenzialmente critici” dal punto di vista geomorfologico, ma risolti con tecniche trenchless o sistemi di drenaggio studiati ad hoc.

La relazione descrive un’opera complessa, che ha richiesto: 61 sondaggi geognostici a carotaggio continuo, 60 prove penetrometriche statiche (CPTU), decine di indagini geoelettriche, Masw (Multichannel Analysis of Surface Waves)  e sismiche e studi specialistici su aria, rumore, vegetazione, fauna, archeologia e sismicità.

Un livello di approfondimento compatibile solo con infrastrutture strategiche nazionali.

Un investimento che pesa sul futuro del rigassificatore

È proprio la dimensione dell’opera che introduce il nodo politico ed energetico: perché Snam investirebbe in un nuovo gasdotto di 84 km se l’obiettivo fosse davvero quello di togliere il rigassificatore da Piombino nel 2026?

Il nuovo metanodotto potrà trasportare quantità di gas nettamente superiori rispetto alla linea esistente, adeguando la dorsale ai volumi generati dal rigassificatore GNL posizionato nel porto di Piombino.

La logica è chiara: senza un flusso costante e crescente di metano, senza una prospettiva di medio-lungo periodo, un’infrastruttura di questo tipo non avrebbe ragione economica né industriale.

Il rifacimento della linea rappresenta dunque un segnale forte: il sistema energetico nazionale si sta preparando a mantenere Piombino come punto stabile di approvvigionamento.

San Vincenzo, il recupero degli ulivi: 80 piante già ripiantate, altre 500 disponibili

Nei territori interessati dal cantiere Snam arrivano anche iniziative positive di mitigazione ambientale.

Il Comune di San Vincenzo ha comunicato di aver avviato la messa a dimora di circa 80 ulivi, recuperati proprio nell’ambito dei lavori del nuovo metanodotto.

Le piante provenivano da una fascia agricola dell’azienda Il Masseto e sono state salvate, preparate e trasferite in nuove aree verdi: le prime sono già state messe a dimora nella zona retrostante la Cittadella delle Associazioni.

Gli olivi messi a dimora dal Comune di San Vincenzo
Gli olivi messi a dimora dal Comune di San Vincenzo

Il Comune ha inoltre a disposizione altre 500 piante di ulivo, anch’esse salvate dal cantiere, che potranno essere richieste da enti, aziende agricole e residenti contattando l’ufficio ambiente (ambiente@comune.sanvincenzo.li.it), con assegnazione in ordine cronologico fino a esaurimento.

Un gesto semplice ma significativo, come spiegato dall’amministrazione, per “costruire una comunità più attenta al paesaggio e alla qualità dell’ambiente”.

Un’opera che ridisegna il corridoio energetico della costa toscana

Il quadro che emerge è chiaro: Il nuovo metanodotto rappresenta un tassello fondamentale del sistema nazionale del gas.

L’entità dell’investimento suggerisce che il rigassificatore di Piombino è destinato a restare, nonostante le dichiarazioni politiche di segno contrario. I cantieri stanno già trasformando porzioni di territorio, ma con interventi di recupero ambientale che ne attenuano l’impatto. La Toscana costiera diventerà uno dei corridoi energetici più strategici del Paese nei prossimi decenni.

Fra opere tecniche imponenti, scelte strategiche nazionali e interventi ambientali locali, i lavori di Snam per il nuovo metanodotto Livorno–Piombino raccontano molto più di un semplice “rifacimento”: delineano lo scenario energetico reale dell’Italia, al di là delle promesse politiche.

Un’infrastruttura così grande si costruisce solo dove si prevedono flussi certi di metano. E quei flussi, oggi, passano dal rigassificatore di Piombino.

Autore

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.