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Sindaco a processo per diffamazione

Finisce in tribunale lo scontro su Facebook fra Giacomo Termine e Marco Barzanti del Partito Comunista
Marco Barzanti e Giacomo Termine
Marco Barzanti e Giacomo Termine

GROSSETO. Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo e segretario provinciale del Pd, è a processo per diffamazione.

A querelarlo è stato, quasi due anni fa, Marco Barzanti, di Massa Marittima, candidato per il Partito Comunista alle recenti regionali e figlio di Nedo Barzanti, per tanti anni deputato prima del Partito Comunista e poi di Rifondazione, scomparso nel 2006.

Stamani, giovedì 17, si è tenuta la prima udienza (Termine è difeso dall’avvocato Francesca Mondei, in questa occasione sostituita da Patrizia Fabiani) e il procedimento è stato rinviato al prossimo 30 settembre.

Un vivace scambio di opinioni su Facebook

La vicenda è tutta politica e risale ai tempi delle elezioni a Follonica, in particolare il ballottaggio. E il “dibattito”, molto acceso, era andato avanti a lungo su Facebook. Barzanti, in linea con le scelte del suo partito, invitava a non andare alle urne. Termine replicava che, così facendo, avrebbero favorito la vittoria del centrodestra.

Termine aveva anche fatto riferimento a una collaborazione dello stesso Barzanti con la Provincia di Grosseto, che allora aveva alla presidenza Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di centrodestra.

«Termine – disse Barzanti, annunciando la querela – ha di nuovo messo una foto su Facebook dove mi si vede insieme a Vivarelli Colonna cercando di screditare me e il Partito Comunista. Sta diffondendo notizie false, come quelle che io avrei degli incarichi retribuiti da parte della Provincia per realizzare i documentari per le scuole. Non è vero. Lavoro per una società che li ha fatti e li ha proposti agli enti pubblici. Termine sostiene che sono incarichi retribuiti, ma si sbaglia. lo vengo pagato dalla società per cui facciamo divulgazione. Ed è per questo che lo querelo, per la seconda volta nel giro di pochi giorni».

L’altra querela riguarda invece il periodo in cui Termine fu licenziato dal Comune di Piombino.

In questo caso la Pm Valeria Lazzerini aveva chiesto l’archiviazione sostenendo che si trattasse solo di un dibattito politico, ma Barzanti, difeso dall’avvocato Luca Montemaggi si è opposto. Alla fine il Gip Sergio Compagnucci ha imposto alla Pm di presentare, entro dieci giorni, l’accusa contro Termine.

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