GROSSETO. Ritardi nei ristori, stop prolungati alle attività e un settore ormai allo stremo. Dopo mesi di proteste e richieste rimaste sospese, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, secondo quanto riportato dall’onorevole Marco Simiani (Pd), avrebbe ammesso l’esistenza di ritardi nei pagamenti delle indennità destinate ai pescatori. Non solo per il 2023, ma anche per i ristori del 2024, ancora bloccati in molte regioni.
Una conferma che per Simiani equivale a una resa esplicita: «Il governo ha abbandonato la pesca italiana – dichiara – e in Toscana la situazione è ormai fuori controllo».
Due mesi di fermo, costi che crescono e indennità ferme
Il settore della pesca sta vivendo una delle stagioni più critiche degli ultimi decenni. In autunno le barche si sono fermate per il fermo biologico e per successive limitazioni tecniche, lasciando a terra intere marinerie per settimane. In Maremma, da Castiglione della Pescaia all’Argentario, la flotta ha ridotto drasticamente le uscite, con barche immobili in banchina e uomini senza reddito.
Secondo quanto riportato da associazioni e cooperative, i ristori che avrebbero dovuto compensare la mancata attività non sono arrivati, mentre nel frattempo sono aumentati i costi di carburante, forniture e manutenzione. Un mix che rischia di mettere definitivamente fuori gioco le piccole e medie imbarcazioni.
Simiani: «crisi mai vista, la Toscana non regge più»
Simiani elenca una geografia precisa della crisi: Carrara, Viareggio, Livorno, Elba, Castiglione della Pescaia, Argentario.
«I pescatori stanno vivendo una crisi senza precedenti – sottolinea –: dopo gli stop di ottobre e novembre i costi continuano ad aumentare, i rifornimenti sono complessi e le misure di contingentamento restano confuse e penalizzanti».
A questo si somma un problema competitivo sempre più evidente: imbarcazioni provenienti da altre regioni occupano spazi di pesca e quote di sbarco, riducendo margini e produttività delle flotte toscane.
«Una situazione intollerabile che sta mettendo in ginocchio centinaia di famiglie», ribadisce il deputato grossetano.
Le richieste: sbloccare subito i fondi, rivedere le norme e aprire un confronto reale
Simiani chiede al governo di intervenire rapidamente su quattro fronti: pagamento immediato dei ristori arretrati 2023-2024, revisione delle giornate di pesca e delle limitazioni attuali, norme più eque per i piccoli pescatori, oggi i più colpiti e nuove misure di sostegno per chi non può lavorare a causa dei fermi tecnici e gestionali.
«La tutela del mare è fondamentale – conclude – ma non può essere scaricata sulle spalle di chi dal mare vive ogni giorno. Il ministro non può limitarsi ad ammettere i ritardi: ora deve agire».
Uno scenario carico di ombre, in attesa di risposte
La pesca resta un pilastro economico e culturale della costa toscana. Ma tra stop, incertezze normative e ristori bloccati, il settore sta entrando in acque sempre più agitate.
Le prossime settimane diranno se il governo interverrà davvero, oppure se la crisi rischia di diventare strutturale.



