Siena get battered: per il derby arrivano i tifosi da Londra | MaremmaOggi Skip to content

Siena get battered: per il derby arrivano i tifosi da Londra

Alcune decine di ragazzi da Londra tifano Grosseto. Una storia bellissima di passione calcistica. Domenica saranno al derby con il Siena
I tifosi del Grosseto e quelli venuti da Londra insieme accanto allo Zecchini
I tifosi del Grosseto e quelli arrivati da Londra insieme a pranzo accanto allo Zecchini

GROSSETO. Siena get battered everywhere they go: tradotto “Siena viene battuta ovunque vada”, ma anche “picchiata”. Siamo a Londra, sotto al Big Ben. Un gruppo di ragazzi sventola uno striscione, con tanto di fumogeni.

Sono un gruppo di appassionati di calcio, una trentina, che da Londra tifano Grifone. Ma non sono maremmani emigrati, ma londinesi e non solo che, qualche anno fa, per scelta, hanno iniziato a tifare il Grosseto. E, da allora, non l’hanno più mollato. Tanto che domenica saranno a Grosseto a vedere il derby con Siena.

E, a quanto pare, si stanno già preparando.

IL VIDEO – DA LONDRA A GROSSETO PER IL DERBY

Scelto il Grifone fra 500 squadre

La storia è bellissima. 

Qualche anno fa un gruppo di grandi appassionati di calcio, il calcio vero, quello delle categorie inferiori, non quello “patinato” della Premiere League, ha un problema grosso. Non trova una squadra condivisa da tutti da tifare.

Nel gruppo, infatti, che si è formato per rapporti di lavoro e scuola in comune, ci sono londinesi, ma anche abitanti di Liverpool e Manchester. E non sono solo inglesi, ma anche irlandesi e scozzesi.

«Insomma – spiega Riccardo Ciani, uno degli amici grossetani – non hanno una squadra condivisa da tifare tutti insieme. Non vanno bene quelle di Londra, ma neppure quelle delle altre città di appartenenza. E non vanno bene neppure le nazionali: ce lo vedi un inglese che tifa Scozia? O un irlandese che tifa Inghilterra?»

Così si riuniscono e decidono di scegliere una squadra di categorie inferiori da tifare tutti insieme.

«Fanno una prima selezione grossolana, ne elencano alcune centinaia. Noi, in quell’anno, era la stagione 2013-2014, eravamo in serie B. Quindi decisamente più visibili di adesso. Succede che fanno una prima scrematura e iniziano a guardare i filmati delle partite, e delle curve, per scegliere. E noi avevamo spesso in curva bandiere inglesi, visto che alcuni di noi sono appassionati del loro calcio. Così, alla fine, hanno scelto il Grosseto proprio per il nostro modo di fare il tifo: non con una bandierona enorme, ma con tante piccole, come fanno loro».

Ma non si fermano a una scelta, per gioco. «Iniziano a comprare sciarpe e magliette, creano le pagine Facebook. Insomma, fanno sul serio».

Grosseto e il Big Ben
Grosseto e il Big Ben

Da Londra le trasferte a Grosseto

E, nel campionato 2013-2014, decidono di venire a Grosseto a vedere una partita: «Non sapevamo nulla. Loro erano anche un po’ impauriti, temevano che li scambiassimo per tifosi… ostili. Succede che arrivano un po’ in ritardo e trovano, fuori dallo stadio, Stefano Amorosi che era stato a fare funghi. Lui, vedendosi circondato, scende dalla macchina col bastone usato per andare nella macchia… Parla anche poco inglese, immagina la scena. Ma non c’è voluto molto per chiarirsi e sono venuti in curva con noi».

Nasce un’amicizia. «Da quella volta sono venuti ogni anno. Siamo diventati amici. Sono venuti anche in serie D, solo l’anno del campionato a porte chiuse hanno saltato. Hanno anche portato le nostre bandiere sul Tower bridge. E arriveranno domenica mattina, era da tanto che volevano vedere un derby. Saranno una ventina in curva con noi, a fare casino. E poi andremo a mangiare insieme, sarà comunque una festa».

La bandiera del Grosseto sul Tower bridge
La bandiera del Grosseto sul Tower bridge

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