Ruba sulle auto e picchia un finanziere. Il testimone: «Testate al portone» | MaremmaOggi Skip to content

Ruba sulle auto e picchia un finanziere. Il testimone: «Testate al portone»

È successo nella notte a Piombino, il maresciallo fuori servizio interviene e viene aggredito. Il giovane viene arrestato, poi spacca un portone a vetri. GUARDA IL VIDEO
L'uomo in una maschera di sangue dopo aver aggredito il finanziere e spaccato il portone a testate
L’uomo in una maschera di sangue dopo aver aggredito il finanziere e spaccato il portone a testate

PIOMBINO. Colpisce il finanziere che lo sta fermando, poi spacca un portone a testate. Quindi viene arrestato. È accaduto intorno alla mezzanotte di lunedì 24 giugno, in località Montelupinaio a Piombino: un paio di giovani, di origini magrebina, già noti alle forze dell’ordine, tentavano lo scassinamento delle auto in sosta. 

L’ispettore colpito alla tempia

In quel momento è intervenuto un maresciallo della guardia di finanza che, ha rincorso i due, che hanno tentato la fuga. Uno è riuscito a scappare mentre con l’altro è iniziata una vera e propria rissa che ha portato entrambi al pronto soccorso. 

Il magrebino prima ha sferrato un colpo alla tempia al finanziere fuori servizio, ha preso poi a colpire a testate i vetri di un portone, quando era già ammanettato, riempiendosi completamente di sangue. 

Il giovane era anche in possesso di un’arma da taglio.

L’uomo ora si trova in carcere e non ricorda niente dell’accaduto.

Il racconto di un testimone

Questo il racconto di un testimone dell’accaduto.

«Sono arrivato in cima alla salita quando ho visto i due delinquenti. Nel frattempo che parcheggiavo, ho visto che i due continuavano ad aprire le auto. E ho avuto paura».

«Ho visto che uno dei due, barcollava e sudava, come se fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti. Poi sono fuggiti». 

«Ho chiamato immediatamente una residente e l’ho avvertita che qualcuno le aveva aperto l’auto. Lei ha subito informato il marito che è il maresciallo della finanza che è sceso e ha chiamato i colleghi».

«Abbiamo sentito le urla fermati fermati!!!»

«Poi abbiamo visto ammanettare uno dei due e metterlo a terra, dopo l’arrivo della volante dei colleghi. Il magrebino  ha preso ad inveire contro le forze dell’ordine, come dimostrato anche dal video fatto». 

Si alza di scatto e sbatte la testa nel portone

«Nel mentre che i finanzieri tentavano di far calmare il giovane,  il magrebino si è alzato di scatto ed ha battuto tre volte la testa violentemente nel portone di un palazzo retrostante, distruggendola». 

«È in quel momento che l’uomo si è completamente aperto per i vetri e si è gettato a terra in un bagno di sangue, iniziando a dire che fosse stata colpa dei finanzieri». 

Poi ha finto uno svenimento

«Poi è rimasto a terra, fingendo uno svenimento. Le forze dell’ordine hanno tentato di placarlo fino alle due, momento in cui è arrivata l’ambulanza e lo ha portato in ospedale». 

«Nella colluttazione il maresciallo ha riportato delle ferite importanti. Ho apprezzato moltissimo l’intervento immediato e tempestivo delle forze dell’ordine che in un quartiere fino a questo momento sempre stato tranquillo hanno ripristinato la situazione riportando la tranquillità nella zona».

IL VIDEO

Il sindacato dei finanzieri: «Vicini al collega»

Il segretario generale regionale del Silf (Sindacato Italiani Lavoratori Finanzieri), Francesco De Luca, commenta quanto accaduto.

«Questa organizzazione sindacale è profondamente vicino al collega della Guardia di Finanza che è stato recentemente vittima dell’aggressione. Tuttavia ci preme ribadire che la sicurezza della collettività richiede un impegno condiviso e strutturato. Per garantire un ambiente più sicuro per tutti, ritengo fondamentale  investire nella formazione adeguata per le forze di polizia, potenziare le risorse tecnologiche e aumentare il numero di operatori dedicati alla tutela della nostra comunità».

«Solo attraverso un impegno concreto e coordinato possiamo rafforzare la sicurezza e la fiducia dei cittadini. Più volte ho ribadito al prefetto e alle autorità preposte, contrarietà ad utilizzare gli operatori delle forze armate per garantire la sicurezza. Questa eccessiva, sistematica ed ostentata presenza non è tipica di un Paese occidentale democratico e sviluppato, ma richiama quella di paesi arretrati e spesso autocratici o dittatoriali».

«La soluzione prospettata dal Silf alle istituzioni, al fine di impiegare in maniera più efficace ed efficiente i soldi pubblici e le risorse umane, è una soluzione che va in due direzioni: quella ideologica per un cambio di passo nella cultura della sicurezza (sia essa economico-finanziaria che del territorio) e quella pragmatica invocando norme chiare e precise che tutelino le forze dell’ordine, formazione del personale continua ed adeguata, equipaggiamenti al passo con i tempi e da ultimo ma non per importanza, assunzioni regionali».

 

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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