PORTO SANTO STEFANO. Giovedì 11 settembre l’Argentario ha accolto una presenza spettacolare: il Royal Clipper, uno dei velieri più grandi del mondo, che è comparso davanti alla sede dell’Artemare Club, dov’è stato subito fotografato dal collaboratore Andrea Busonero per l’Archivio navale storico dell’associazione.
A raccontarne la storia è il comandante Daniele Busetto, che sottolinea l’eccezionalità di questa nave a cinque alberi, oggi utilizzata come nave da crociera di lusso.
Un gigante dei mari
Il Royal Clipper è stato varato nel 2000, progettato dall’architetto navale Robert McFarlane e ispirato al Preussen, celebre veliero mercantile a cinque alberi che solcò i mari tra il 1902 e il 1910 per la compagnia tedesca Flying P-Liner.
Fino al 2019 è stato il più grande veliero a vele quadre al mondo, riconosciuto dal Guinness World Records, prima di cedere il primato alla SV Golden Horizon, attuale ammiraglia della compagnia svedese Star Clippers Ltd.
Le caratteristiche tecniche
Il Royal Clipper misura 134 metri di lunghezza e 16 di larghezza. L’albero maestro raggiunge i 52 metri, con la possibilità di spiegare 42 vele per un totale di 5.200 mq di superficie velica.
Ha un pescaggio di 5,6 metri, una stazza lorda di 5.000 tonnellate e può contare su due motori diesel Caterpillar da 2.500 cavalli ciascuno, che lo rendono in grado di navigare anche senza vento.
A bordo ci sono 114 cabine per ospitare fino a 227 passeggeri, serviti da un equipaggio di 106 membri. Non mancano comfort e lusso: bar, ristorante, tre piscine e un ampio ponte scoperto di 1.760 mq.
Una nave che valorizza il turismo dell’Argentario
Per l’Artemare Club, navi come il Royal Clipper rappresentano l’essenza del turismo sostenibile e della tradizione marinara. Velieri di questo tipo, a basso impatto ambientale e di grande fascino storico, danno prestigio al Promontorio dell’Argentario, attirando visitatori e appassionati del mare da tutto il mondo.
«Sono queste le navi da crociera da invitare a sostare davanti all’Argentario – sottolinea Busetto – perché uniscono eleganza, tradizione e rispetto per l’ambiente, offrendo uno spettacolo unico per chi le ammira».





