CASTAGNETO CARDUCCI. Non “giacimenti potenziali”, ma “giacimenti effettivi”. Una differenza che potrebbe sembrare sottile ma che in realtà è sostanziale.
Le cave Romitorino e Valle delle Dispense (detta anche del Broccatello), nel Comune di Castagneto Carducci, San Vincenzo, potrebbero tornare in funzione. Il consiglio regionale della Toscana ha infatti approvato, con il voto favorevole della maggioranza (Partito democratico, Italia viva, Gruppo misto-Europa verde), la proposta di delibera di variante al Piano regionale Cave (PRC) che riporta indietro di anni la natura dei due siti estrattivi.
Verso la riattivazione delle cave
È stata la presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis (Pd) a illustrare in Aula il provvedimento. La delibera è stata una via obbligata visto che il Tar della Toscana prima e il Consiglio di Stato poi hanno ribadito la natura di giacimento dei due siti (ossia esistenti e sfruttabili) e annullato la classificazione in potenziali (ossia non confermati ed economicamente non convenienti da sfruttare) operata dalla Regione nel Prc approvato ad agosto 2020.
Nel vecchio Piano regionale delle attività estrattive (Praer), invece, le due aree erano considerate vere e proprie risorse. Il declassamento ha indotto la società Marmi di Maremma srl (MdM) a presentare ricorso contro la Regione. I giudici del Tar, e successivamente del Consiglio di Stato, hanno dato ragione alla società, annullando le parti del Piano regionale Cave che riguardavano i due giacimenti, ritenendo che la Regione non avesse fornito giustificazioni adeguate al declassamento.
«Avevamo già evidenziato quanto questo tema potesse avere un’implicazione, anche a seguito di quello che è diventato il pronunciamento definitivo – ha dichiarato il consigliere Massimiliano Baldini – Abbiamo evidenziato come la questione non potesse limitarsi esclusivamente alla fattispecie oggetto del contenzioso. Sorge il ragionevole dubbio che tale classificazione necessiti di una revisione estesa all’intero Prc e non limitata ai singoli casi oggetto di contenzioso a seguito dell’opposizione di una singola azienda. I casi assimilabili sono estremamente diffusi».
Il consigliere ritiene «auspicabile un intervento della Regione volta a una revisione d’ufficio di tutte le aree soggette a questa classificazione».
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