GROSSETO. L’attività di ortopedia e traumatologia del presidio ospedaliero di Grosseto, diretta dal dottor Pierfrancesco Perani, compie un nuovo passo verso l’innovazione. È stata infatti riattivata la chirurgia robotica con l’introduzione di una piattaforma di ultima generazione.
Il nuovo sistema robotico, denominato «Rosa», prende il posto del precedente «Navio» e rappresenta un’evoluzione significativa per l’équipe chirurgica.
L’attività robotica in ortopedia, iniziata nel 2013 con i primi navigatori, prosegue oggi nel segno della tecnologia più avanzata, garantendo standard operativi ancora più elevati.
Mini-invasività e precisione: cosa cambia con «Rosa»
Il nuovo sistema sposa pienamente i principi della mini-invasività e della pianificazione intra-operatoria rapida.

«La mini-invasività in questo contesto non significa solo un accesso chirurgico ridotto, ma un rispetto ancor più accurato delle strutture ossee e dei tessuti circostanti – spiega il dottor Perani – Questa metodica avanzata offre al chirurgo esperto un supporto innovativo, soprattutto nei casi più complessi, con l’obiettivo di ripristinare l’asse fisiologico e la corretta funzionalità dell’articolazione trattata».
Un investimento strategico per l’ospedale di Grosseto
L’arrivo di «Rosa» è il risultato di un lavoro condiviso da tutto il personale.
«Ringrazio la direzione generale per il supporto nell’acquisizione della nuova piattaforma robotica, e tutta l’équipe che garantisce ogni giorno l’eccellenza nell’assistenza alla popolazione della provincia grossetana – conclude il dottor Perani – L’introduzione del robot consolida il ruolo dell’ortopedia di Grosseto come punto di riferimento per l’innovazione chirurgica nel territorio».
Sulla stessa linea il direttore medico di presidio, Michele Dentamaro: «Ringrazio il dottor Perani e la sua équipe, così come la direzione aziendale che sostiene la struttura attraverso investimenti concreti. Oltre al fattore umano, sempre formato e aggiornato, è fondamentale avere dotazioni strumentali all’avanguardia: solo così possiamo offrire le migliori risposte e rendere il nostro ospedale sempre più attrattivo per i professionisti del futuro».





