GROSSETO. Cominciano a discutere in via Trento, camminano, si spingono, urlano e si lanciano bottiglie di vetro fino ad arrivare in Via Roma.
La violenza è scoppiata poco dopo le 22 di martedì 11 novembre, quando un gruppo di ragazzi e ragazze ha iniziato a discutere animatamente. Le voci si sono fatte sempre più alte, la tensione ha preso corpo nei gesti, e in pochi minuti la lite è degenerata.
Camminando verso via Roma, le urla si sono mischiate al rumore dei passi veloci sull’asfalto e al tintinnio delle bottiglie di vetro lanciate come proiettili improvvisati. Non solo i ragazzi, ma anche le ragazze erano nel mezzo: spintoni, mani addosso, grida che rimbalzavano tra le pareti dei palazzi.
Il bar vicino ha subito chiuso.

Furia senza confini
Le voci in lingua araba si alternavano all’italiano, segno che in quella furia collettiva non c’erano confini o differenze, solo rabbia e confusione.
Quando i residenti hanno capito che non si trattava di una semplice lite, ma di una rissa vera e propria, hanno chiamato il 112.

Sul posto sono arrivate due volanti della polizia e le ambulanze del 118.
Gli operatori hanno soccorso alcuni feriti, accompagnandoli al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia.
Indagini in corso per capire le cause della rissa
Ancora impossibile sapere cosa abbia scatenato la violenza. Gli agenti stanno raccogliendo testimonianze e visionando le immagini delle telecamere della zona per ricostruire i fatti e identificare i responsabili.
La paura, però, resta. In via Trento e via Roma, non è certo la prima volta che accadono episodi simili. Cambiano solo i protagonisti. Forse. Questa volta, ad esempio, in mezzo alle botte e alle grida, c’erano anche le ragazze.
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