Rigassificatore: oltre 700 le firme raccolte, c'è anche quella di Ferrari | MaremmaOggi Skip to content

Rigassificatore: oltre 700 le firme raccolte, c’è anche quella di Ferrari

Oltre 300 in un giorno, anche il sindaco firma per la rimozione entro il 2026. I comitati: «È un atto di civismo». Sabato 16 agosto continua la raccolta in piazza Cappelletti, dalle 17 alle 24
La firma di Ferrari e il rigassificatore nel porto di Piombino
La firma di Ferrari e il rigassificatore nel porto di Piombino

PIOMBINO. Oltre trecento le firme che sono state raccolte nella giornata di ieri, mercoledì 13 agosto, al banchetto organizzato in piazza Gramsci dai comitati Salute pubblica, La Piazza Val di Cornia, Liberi insieme e il gruppo Gazebo 8 giugno, tra queste anche la firma del primo cittadino, Francesco Ferrari.

Firme per chiedere lo spostamento del rigassificatore da Piombino entro il 2026.

L’oggetto

L’oggetto della lettera che verrà inviata alla presidente Giorgia Meloni prevede la ricollocazione della nave Italis Lng dal porto di Piombino allo scadere dei tre anni della concessione, ovvero al più tardi entro luglio 2026.

Oltre 700 le firme raccolte nei primi due incontri, tra queste anche la firma di Francesco Ferrari, sindaco di Piombino.

Una firma importante, questa, che dimostra l’impegno dell’amministrazione e della persona nel voler tutelare la sicurezza dei cittadini oltre al confermare il mantenimento della linea tenuta da sempre, al fianco dei comitati in questa lunga ed estenuante battaglia, riaccesa dopo che il neo governatore Bucci ha bloccato il progetto di trasferimento avviato dal precedente governatore Toti a Vado Ligure.

La prossima raccolta firme

Sabato 16 agosto, dalle 17 alle 24 in piazza Cappelletti, i Comitati continuano a raccogliere firme sulla loro lettera alla presidente del Consiglio per avere la conferma della partenza del rigassificatore da Piombino entro luglio 2026.

«Diciamo a tutti i cittadini , alle forze politiche, ai sindacati, ai consiglieri comunali che ora è il momento di dimostrare da che parte si sta – dicono i Comitati in una nota -. Se volete davvero che l’impianto se ne vada, venite a firmare per chiedere a chi deve decidere che disponga la liberazione di quella banchina del porto di Piombino. Noi chiediamo questo, per civismo e al di fuori di ogni partito politico».

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