PIOMBINO. Prosegue, a ritmi serrati, la raccolta di firme a Piombino, e in tutta la Val di Cornia, da allegare alla lettera alla premier Meloni per chiedere il rispetto degli impegni sul rigassificatore che dovrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, lasciare Piombino nel 2026. L’obiettivo è arrivare a 3000 firme, non manca molto. Fra gli altri, hanno firmato anche i sindaci di Piombino, Francesco Ferrari, e di Campiglia, Alberta Ticciati.
Ma lo sforzo dei comitati, che hanno l’obiettivo di far vedere un fronte compatto, si scontra con decisioni che saranno prese dall’alto, con una tempistica stretta se non impossibile da rispettare e, anche, con una parte della città, in particolare chi lavora al porto, che vede con favore la presenza della fabbrica galleggiante in banchina a Piombino.
Una parte della città che comprende anche la maggioranza del tessuto industriale che, invece della partenza della nave, spinge per il rispetto di altri accordi, in particolare quelli sulle compensazioni, promesse ma mai arrivate.
Al momento Piombino paga la presenza e non ci guadagna nulla, se non con il lavoro al porto.
Si arrivasse, come era stato ipotizzato, ad uno sgravio sul costo dell’energia, sarebbe ossigeno puro per un sistema economico che fa fatica e che presenta crisi industriali importanti, su tutte quella della Liberty Magona che, al momento, non ha ancora pagato gli stipendi. C’è un impegno a farlo entro la fine del mese, ma i timori restano.
La Italis Lng operativa da luglio 2023
La nave rigassificatrice Italis Lng (ex Golar Tundra) di Snam è operativa nel porto di Piombino da luglio 2023.
L’autorizzazione commissariale fissava una permanenza “a termine” di tre anni, quindi fino a luglio 2026; tuttavia, a oggi non esiste ancora una destinazione alternativa operativa e si fa strada l’ipotesi di una proroga nel porto toscano.
Che cos’è Italis Lng (ex Golar Tundra)
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Fsru (acronimo di Floating storage and regasification unit) lunga 293 metri, capacità di stoccaggio 170.000 m³ di Gnl (gas naturale liquefatto) e rigassificazione 5 miliardi m³/anno.
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Nel giugno 2024 la nave passa sotto bandiera italiana e assume il nome Italis Lng.
Cronologia essenziale della vicenda
Marzo 2022 – Dicembre 2022
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Iter d’emergenza (DL 50/2022) e nomina del commissario (Regione Toscana). Ordinanze commissariali definiscono tempi e condizioni per l’installazione “temporanea”.
Marzo 2023
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La Golar Tundra attracca a Piombino e completa l’ormeggio alla darsena nord.
Maggio–Luglio 2023
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Test con la prima metaniera e avvio commerciale a luglio 2023.
Gennaio 2024
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Il Tar Lazio respinge il ricorso del Comune, confermando la legittimità delle autorizzazioni; resta il riferimento alla permanenza triennale.
Giugno 2024
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Cambio di nome e bandiera: Italis Lng.
2025
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Prosegue il dibattito sul trasferimento entro luglio 2026; l’ipotesi Vado Ligure è ostacolata dalla contrarietà ligure. In assenza di un sito alternativo e dell’iter autorizzativo, i tempi tecnici rendono probabile una proroga.
La sentenza del Tar e cosa significa davvero
Il Tar del Lazio (sent. n. 1279/2024, pubblicata il 23 gennaio 2024) ha ritenuto legittime Au (autorizzazione unica) e Aia (autorizzazione integrata ambientale), respingendo i ricorsi del Comune di Piombino e altri.
Nel quadro motivazionale, il progetto è stato autorizzato come opera a termine legata all’emergenza gas, con orizzonte triennale.
Non è però una “diffida” allo smontaggio automatico: per restare oltre, servirebbero un nuovo titolo/proroga e il relativo iter.
Quanto gas porta e perché è strategica
La capacità di 5 bcm/anno (miliardi di metri cubi all’anno) vale circa 6–7% del fabbisogno italiano e ha contribuito ad aumentare la quota di import attraverso Gnl.
Le capacità fino al 2026 risultano quasi integralmente prenotate secondo Snam.
Trasferimento: dove e quando?
Vado Ligure (Savona)
È stata a lungo la destinazione indicata (dal 2023), ma tra il 2024 e il 2025 la Regione Liguria e i comuni del savonese hanno espresso netta contrarietà; la procedura di Via avviata non è stata formalmente chiusa, ma l’iter è di fatto in salita.
In estate, ospite a Campiglia Marittima, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha detto con chiarezza che in Liguria non andrà e, al di là dei giri di parole, che non c’è un’altra destinazione individuata. Stanno cercando, però, altre soluzioni. Che vuol dire tutto e niente.
Altre ipotesi
In passato è circolato il nome di Gioia Tauro, mai confermato ufficialmente come opzione in valutazione. Ad oggi (metà settembre 2025) non c’è una meta certa con iter avviato e calendario definito.
Perché si parla di proroga oltre luglio 2026
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Tempo tecnico insufficiente: per scegliere un porto, ottenere autorizzazioni, progettare e realizzare opere di collegamento servono mesi/anni; l’esperienza di Piombino 2022–23 fu una “corsa” irripetibile fuori contesto emergenziale.
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Segnali indiretti: aggiornamenti tariffari e programmazione capacità verso il 2026 indicano continuità operativa del terminale. (Interpretazione alla luce dei documenti Snam/Arera e stampa di settore).
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Clima politico: nel 2025 amministratori locali e regionali ribadiscono lo spostamento entro tre anni, ma il governo non ha ancora indicato un sito alternativo esecutivo.
Posizioni e attori
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Governo/Mase: disponibili a “valutare soluzioni” ma senza annunciare una sede alternativa certa.
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Regione Toscana: ricorda l’impegno dei tre anni; richiama anche il tema delle opere compensative. Ma il commissario straordinario non ha indicato una soluzione.
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Comune di Piombino: tiene la linea “via nel 2026”, richiamando la natura a termine dell’opera.
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Comitati/associazioni: continuano le mobilitazioni e le azioni legali/di pressione. In particolare con la raccolta di firme, ancora in corso.
Date chiave (dal 2022 a oggi)
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9 dic 2022 – Ordinanze commissariali regionali definiscono il quadro di urgenza.
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22 mar 2023 – Arrivo nave a Piombino.
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lug 2023 – Avvio commerciale.
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23 gen 2024 – Tar Lazio respinge i ricorsi del Comune.
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27 giu 2024 – Cambio nome in Italis Lng e bandiera italiana.
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21 ago 2025 – Senza sito alternativo e iter avviato, probabile proroga oltre luglio 2026.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
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Scelta del porto (se ci sarà il trasferimento): la decisione è politica, con coinvolgimento delle Regioni interessate.
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Iter autorizzativo: VIA/AU, concessioni portuali, opere a mare e a terra.
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Valutazione compensazioni: opere per il territorio ospitante/cedente.
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Piano industriale Snam: aggiornamenti su capacità, slot e calendario operativo.
Finché nessuno di questi passi sarà formalizzato, l’uscita nel luglio 2026 non è garantita e la proroga resta una ipotesi concreta.
Domande e risposte
La permanenza a Piombino è “per legge” di tre anni?
No. I tre anni sono la durata indicata nell’autorizzazione “a termine” rilasciata in emergenza. Per restare oltre serve nuovo titolo (proroga o diversa autorizzazione) con relativo iter.
Vado Ligure è ancora in gioco?
Sì, sulla carta, ma con forti opposizioni politiche e sociali locali: ad oggi non c’è un provvedimento conclusivo che lo renda praticabile nei tempi.
Quanta gas porta Italis LNG?
Fino a 5 miliardi m³/anno di gas rigassificato; capacità in larga parte già prenotata negli anni iniziali di attività.
L’indotto portuale: effetti del rigassificatore su Piombino
La presenza della Italis Lng (ex Golar Tundra) non ha solo implicazioni energetiche e ambientali, ma incide anche sull’economia portuale e sull’indotto locale.
1. Occupazione diretta e servizi marittimi
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Ormeggio, assistenza e manovre generano lavoro per piloti, ormeggiatori e rimorchiatori.
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Le società di servizi portuali hanno registrato un aumento dei turni ogni volta che attraccano le metaniere che riforniscono la FSRU.
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L’attività è meno “volumetrica” rispetto a container o crociere, ma più specializzata e continuativa.
2. Cantieristica e manutenzione
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La presenza della nave richiede servizi tecnici di manutenzione: tubazioni, valvole, sistemi elettrici e sicurezza.
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Parte di queste attività viene svolta da imprese locali dell’area industriale e artigianale di Piombino.
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Sono opportunità stabili nel medio periodo, legate al ciclo di vita dell’impianto.
3. Forniture e logistica a terra
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I servizi di approvvigionamento (catering, trasporti, piccoli fornitori locali) beneficiano delle esigenze di bordo.
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Alcune aziende piombinesi hanno ottenuto commesse regolari per rifornimenti e assistenza tecnica.
4. Effetti indiretti sul porto
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La presenza del rigassificatore ha ridotto temporaneamente la disponibilità di banchine per altri traffici nella darsena nord.
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Questo ha creato criticità per pesca, diporto e traffici commerciali che reclamano spazi portuali alternativi o compensazioni.
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Il bilancio, quindi, è misto: più lavoro per i servizi portuali, ma anche limitazioni per altri settori.
5. Le compensazioni promesse
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Regione Toscana e governo hanno parlato di opere infrastrutturali e compensazioni economiche legate alla permanenza della nave. Su tutte gli sgravi per i costi dell’energia per famiglie e imprese.
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Tra i temi più discussi: dragaggi, viabilità di accesso, riqualificazione delle aree industriali dismesse.
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Al 2025 molte opere sono ancora in fase di progettazione o attesa di finanziamento, con le categorie economiche locali che chiedono tempi certi.