Rigassificatore, Appello per il lavoro: «Dati chiari, serve per almeno dieci anni» | MaremmaOggi Skip to content

Rigassificatore, Appello per il lavoro: «Dati chiari, serve per almeno dieci anni»

Per Appello per il lavoro, i numeri presentati da Mase, Regione e Snam confermano l’importanza strategica dell’Italis Lng per sicurezza energetica, portualità ed economia locale. «La vera battaglia ora è trattare sulle compensazioni», afferma il presidente Pablo Cinci
Il rigassificatore in porto e Pablo Cinci
Il rigassificatore in porto e Pablo Cinci

PIOMBINO. Dopo il consiglio comunale aperto del 2 dicembre sul futuro del rigassificatore Italis Lng, non arrivano soltanto critiche e timori. C’è anche chi, come Appello per il lavoro e lo sviluppo a Piombino, legge i dati presentati in aula in modo completamente diverso: non come un campanello d’allarme, ma come la conferma che la nave rigassificatrice debba rimanere in porto per almeno un decennio.

In una nota firmata dal presidente Pablo Cinci, l’associazione prende posizione con nettezza e si distingue «dal coro», sostenendo che il dibattito sulle assenze politiche sia «parziale e inesatto» e che il punto vero stia altrove: la politica, attraverso i suoi tecnici, ha già dato un indirizzo chiaro.

«La politica era presente: i tecnici parlavano per suo mandato»

Per Cinci, è sbagliato sostenere che il consiglio sia stato svuotato dall’assenza del ministro e del presidente della regione. La sua lettura è diametralmente opposta:

«I tecnici non erano presenti a titolo personale, ma in quanto delegati dal decisore politico. E in aula c’era il sindaco, la figura politica più importante a livello locale».

Da questa prospettiva, secondo Appello per il lavoro, il quadro emerso è già molto chiaro, perché ripete e rafforza quanto il Mase, la Regione e Snam sostengono da mesi.

I numeri: «Impianto strategico, sicuro e centrale per economia e transizione»

Nella nota, Cinci elenca uno per uno i dati presentati durante il consiglio, considerandoli decisivi:

  • Sicurezza energetica: il rigassificatore è «di cruciale importanza» per il sistema nazionale, con «una saturazione degli slot vicina al 100%», che lo rende «il rigassificatore più utilizzato d’Europa».

  • Transizione energetica: per i prossimi dieci anni il Gnl è «insostituibile», come ricordato dalla direttrice generale del Mase during l’audizione in consiglio.

  • Sicurezza ambientale: Cinci richiama i risultati dei monitoraggi, le valutazioni positive del Ctr, l’assenza di «pressioni ambientali significative» evidenziata dalla Regione Toscana.

  • Economia del porto: il traffico del Gnl vale il 35% delle rinfuse liquide e genera «circa 16 milioni di euro annui» per l’autorità portuale e le imprese, oltre a «100 posti di lavoro diretti e 50 indiretti».

Per l’associazione, questi dati non possono essere ignorati: compongono «un quadro estremamente favorevole alla permanenza del rigassificatore per almeno dieci anni».

Il nodo infrastrutturale: «Anche se la nave partisse, la banchina resterebbe vincolata»

Appello per il lavoro richiama poi un elemento tecnico-normativo spesso citato, ma raramente analizzato nel dibattito pubblico: il DL 50/2022, articolo 13 comma 5, che impone la preservazione degli impianti a terra anche in caso di trasferimento della nave.

Secondo Cinci, questo significa due cose fondamentali:

  1. La banchina Est resterà comunque inutilizzabile per i futuri sviluppi portuali, con o senza la nave.

  2. Questa condizione strutturale pone Piombino «in una posizione di forza strategica», perché la città potrà rivendicare interventi e investimenti compensativi adeguati.

«Basta polemiche: la vera battaglia è sulle compensazioni»

Nella parte finale della nota, Appello per il lavoro lancia un messaggio diretto alla politica locale:

«Le polemiche ideologiche sono fuori contesto. La Nazione non può fare a meno di questa fonte di approvvigionamento. La vera battaglia ora è trattare per le compensazioni».

Cinci plaude al fatto che il sindaco Ferrari abbia avviato un tavolo con Snam, definendolo «un primo passo nella giusta direzione». Ma, avverte, non basta: serve una commissione istituzionale per trattare con il governo, le compensazioni devono finanziare infrastrutture portuali e viarie e includere misure per abbassare i costi energetici, così da rilanciare il distretto industriale locale.

Una posizione minoritaria, ma sempre più esplicita

La voce di Appello per il lavoro arriva in un momento in cui gran parte della politica e dei comitati chiede l’uscita dell’impianto entro luglio 2026. Per questo l’intervento appare particolarmente significativo: non per il consenso che esprime, ma per la chiarezza con cui sostiene una tesi alternativa.

Secondo Cinci il rigassificatore è indispensabile, la transizione energetica richiederà almeno un decennio, la città deve usarlo come leva per ottenere investimenti duraturi e, soprattutto, continuare a litigare sul «chi era più contrario» è inutile.

La loro conclusione è netta:

«Invitiamo le forze politiche a concentrarsi sulla vera battaglia pragmatica per il futuro della comunità».

Che Piombino voglia o no il rigassificatore, la discussione – ormai – non è più tecnica. È strategica.

E, come dimostra questa nota, sempre più divisiva.

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