GROSSETO. Si è celebrato oggi, giovedì 27 novembre, il processo con rito abbreviato davanti al giudice Marco Mezzaluna nei confronti di Mohamed Jawher Jelliti, 27 anni, difeso dall’avvocata Iris Milano. Una vicenda iniziata un anno fa con la rapina al Maury’s di via Teano e proseguita con arresti, scarcerazioni, di nuovo carcerazioni.
La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto 2 anni e 11 mesi di reclusione, oltre a una multa da 1.200 euro, chiedendo la condanna per tutti e tre i capi d’imputazione. Ma il tribunale ha deciso diversamente.
Assoluzione per le lesioni e niente aggravante dell’arma
Il gup ha infatti assolto Jelliti dal capo due, quello relativo alle lesioni, ed ha escluso l’aggravante dell’utilizzo dell’arma. La condanna finale è stata quindi ridimensionata a 1 anno e 8 mesi, con una multa da 600 euro.
Una sentenza molto più lieve rispetto alle richieste della procura e che, nonostante il parere contrario del pm, ha portato alla scarcerazione immediata del 27enne.
La rapina al Maury’s: la fidanzata si era assunta la colpa
La storia era iniziata quando, nel novembre scorso, Jelliti era stato arrestato insieme alla fidanzata Letizia Niccolini, dopo la rapina al Maury’s. La donna aveva poi dichiarato ai magistrati: «Mi prendo tutta la responsabilità, lui mi stava aspettando fuori e non sapeva nulla».
Secondo l’accusa però la situazione era diversa. La commessa aggredita aveva raccontato di aver visto il ragazzo al volante della Fiat 500 usata per la fuga. E, secondo il collegio del Riesame, la frase pronunciata in quei momenti non lasciava molti dubbi: «Adesso la sistemo io questa».
Il furto alla Coop e la nuova svolta
Non solo la rapina: i due erano stati ripresi anche alla Coop di via Inghilterra mentre prendevano alcolici e un salame senza pagare. Un altro tassello che aveva pesato nelle scelte dei giudici.
La Niccolini nel frattempo aveva patteggiato la pena nel luglio scorso, mentre per Jelliti si è arrivati all’abbreviato di oggi.




