GROSSETO. Si è accasciato a terra sotto agli occhi dei suoi amici. Quelli con i quali condivideva la passione per il calcio. Una partita organizzata per divertirsi, nella serata di mercoledì 3 dicembre. Che in pochi minuti si è trasformata in una tragedia immane. Durante la partita, Matteo Legler, 30 anni di Porto Ercole, si è improvvisamente sentito male. I suoi compagni di squadra hanno subito capito la gravità della situazione e hanno dato l’allarme.
La macchina dei soccorsi è partita immediatamente: il giovane è stato defibrillato e rianimato a lungo sul posto, mentre amici e giocatori assistevano attoniti e senza parole, sperando in un segno di ripresa.
La corsa all’ospedale e i tentativi dei medici
Una volta stabilizzato, il ragazzo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto. I medici lo hanno preso in carico subito, tentando ogni possibile manovra per salvargli la vita. L’intero reparto si è mobilitato, facendo tutto ciò che era nelle loro possibilità.
Ma le sue condizioni erano disperate fin dall’arrivo. Nonostante gli sforzi, nonostante la lunga rianimazione iniziata sul campo e proseguita in ospedale, il cuore del giovane non ha più retto. Intorno alle 22.30 è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire: Matteo non ce l’ha fatta. Avrebbe compiuto 30 anni il giorno di Natale e tra un mese sarebbe diventato babbo.
La sala d’attesa piena di amici in lacrime
Dietro all’ambulanza erano arrivati anche tutti i suoi amici, i compagni che erano con lui in campo. Hanno occupato in silenzio la sala d’attesa del pronto soccorso, con la speranza di vederlo uscire, magari provato, ma vivo. Hanno aspettato, aggrappati a qualsiasi minimo spiraglio.
Quando la notizia è arrivata, il dolore è esploso. Un dolore composto, incredulo, di chi fino all’ultimo ha sperato in un miracolo.
Adesso la salma è stata trasferita all’obitorio, mentre la comunità di Porto Ercole si stringe intorno alla famiglia e agli amici del giovane, travolta da una perdita che sconvolge tutti.



