Piombino ricorre al Consiglio di Stato sul caso Rinascenza Toscana | MaremmaOggi Skip to content

Piombino ricorre al Consiglio di Stato sul caso Rinascenza Toscana

Il Comune di Piombino impugna la sentenza del Tar Toscana sul caso Rinascenza Toscana: al centro la modifica della VIA che consente anche rifiuti odorigeni. L’amministrazione parla di tutela di ambiente e salute
Piombino, discarica Rinascenza Toscana oggetto del ricorso del Comune al Consiglio di Stato
Piombino, la di discarica Rinascenza Toscana oggetto del ricorso del Comune al Consiglio di Stato

PIOMBINO. Il Comune di Piombino presenterà appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar della Toscana che ha respinto i ricorsi presentati contro la Regione Toscana in merito alla nuova Valutazione di impatto ambientale (VIA) concessa alla società Rinascenza Toscana.

Il provvedimento regionale, approvato con delibera di giunta nel luglio 2024, ha modificato le prescrizioni contenute nella VIA originaria del 2019, eliminando il vincolo che limitava lo smaltimento ai soli rifiuti provenienti da attività siderurgiche e di bonifica. Nella nuova formulazione, infatti, è ammesso anche il conferimento di rifiuti odorigeni.

Le ragioni del Comune

L’amministrazione comunale ritiene che sussistano motivi fondati per chiedere un riesame della decisione di primo grado.

«Siamo convinti della bontà delle nostre ragioni – spiega il Comune – e della necessità di tutelare il territorio, la salute dei cittadini e l’ambiente. La nostra posizione resta coerente con la linea sempre perseguita in materia di gestione dei rifiuti e di salvaguardia ambientale».

Il ricorso al Consiglio di Stato segue la sentenza del Tar, pubblicata il 24 marzo 2025, che ha riunito due procedimenti (n. 1443/2022 e n. 19/2024) e ha respinto nel merito le richieste del Comune, dichiarandone una parte inammissibile.

Secondo i giudici amministrativi, la nuova concessione rilasciata a Rinascenza Toscana e la modifica della VIA regionale risultano legittime, poiché «la rimozione del vincolo sui rifiuti siderurgici» e la «riduzione delle emissioni odorigene accertata da Arpat» costituiscono presupposti sufficienti per applicare l’articolo 56 della legge regionale 10/2010, che consente la modifica delle prescrizioni ambientali.

Un contesto complesso

La vicenda si inserisce nel più ampio quadro della gestione delle discariche dell’area industriale di Ischia di Crociano, già appartenenti a Rimateria e passate a Rinascenza Toscana dopo il fallimento della società.

Proprio la nuova società aveva chiesto di poter gestire i siti senza la limitazione ai soli rifiuti siderurgici, introducendo modifiche alle prescrizioni VIA del 2019.
Il Tar Toscana ha ritenuto legittima la decisione della Regione, sostenendo che il principio di prossimità nello smaltimento dei rifiuti sia comunque rispettato, in quanto la delibera prevede la priorità per i rifiuti provenienti dalle bonifiche del SIN e dalle attività industriali locali.

Il ricorso al Consiglio di Stato

Il Comune di Piombino ha confermato la volontà di ricorrere al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della sentenza del Tar Toscana.

La decisione, spiega l’amministrazione, «rientra in un percorso di coerenza istituzionale e di difesa dell’interesse pubblico, in un momento in cui il Governo ha annunciato politiche di rilancio dell’attività siderurgica e interventi per la messa in sicurezza del SIN di Piombino».

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