SAN VINCENZO. Intanto la parte a mare, quella a monte della Principessa si vedrà, se ne parlerà dopo un tavolo di confronto. Questa, in sintesi, la posizione dell’assessora all’ambiente della Regione Monia Monni sull’istituzione di un Sic (sito in interesse comunitario) nel parco di Rimigliano.
Ne ha parlato, sabato 2 sera, nel corso di un incontro sull’ambiente organizzato alla festa dell’Unità di Venturina. All’incontro, intitolato “Ambiente, energia, clima: la sfida della Toscana” oltre a Monia Monni c’erano Riccardo Giusti M5S, esperto ambientale, promotore e cofondatore di Onda e Alberta Ticciati, sindaca di Campiglia Marittima e componente del direttivo di Anci Toscana.
Posizione che trova la dura reazione dell’assessore all’urbanistica Nicola Bertini, del Comune di San Vincenzo, che replica «Rimigliano è uno e indivisibile».
La proposta di Sic risale al 2023
Inaugurato nel lontano 1973, il parco di Rimigliano è stato uno dei primi tentativi di difesa delle coste italiane e un’esperienza di pianificazione e gestione intercomunale.
All’inizio di gennaio del 2023 il Comune di San Vincenzo ha trasmesso alla Regione Toscana la documentazione per sottoporre agli uffici di competenza la proposta di creazione del Sito di interesse comunitario (Sic) riguardante il parco di Rimigliano, cioè tutta la fascia di territorio comunale con valore naturalistico di rilievo che si estende a sud, dal fosso di Botro ai Marmi fino ai confini con Piombino e Campiglia Marittima.
L’iter prevede che dopo i passaggi in Regione Toscana – con la relativa approvazione della proposta – la proposta approdi al ministero dell’Ambiente e, infine, all’Unione Europea per il via libera definitivo.
Un percorso appoggiato anche da Wwf, Legambiente e Italia Nostra.
Monni: «Cominciamo con la fascia a mare»
Al dibattito di Venturina l’assessora all’ambiente Monia Monni ha chiarito che l’iter, in collaborazione con il Comune, è in atto. Ma ha anche chiarito che la Regione sarebbe disposta a iniziare con l’istituzione del Sic per la fascia a mare, offrendo subito contributi economici per la gestione.
L’idea sarebbe di approvare subito il Sic per la fascia costiera e lo specchio d’acqua antistante, iniziando quindi da subito l’iter per la tutela delle importanti praterie di posidonia. La parte a monte del parco, circa 550 ettari di boschi e campi agricoli di proprietà privata, sarebbe stata oggetto di discussione successiva.
L’assessore Monni ha aggiunto che prevede l’apertura di un tavolo di confronto per discutere anche la richiesta di includere la fascia a monte di Rimigliano nel Sic, separando e garantendo la piena volontà di partire con la fascia a mare, pubblica e quindi più gestibile.
La fascia costiera del parco di Rimigliano, che include l’arenile fino alla spiaggia della Torraccia, si estende per circa 117 ettari. Lo specchio d’acqua di competenza del Comune di San Vincenzo, che ospita le praterie di posidonia, ammonta a circa 58 km quadrati.

Questo habitat marino è di cruciale importanza, ma è anche estremamente vulnerabile. Analisi condotte tra il 1990 e il 2013 nell’ambito del Progetto Gionha (Governance and Integrated Observation of marine Natural Habitat, ndr), all’interno del santuario dei cetacei, hanno già documentato un arretramento delle praterie di Posidonia di centinaia di metri.
«Ritardare l’approvazione del Sic – scrivono in una nota i 5 Stelle di San Vincenzo -, nell’attesa di ottenere un’unica tutela per l’intera area (lato mare e lato monte), potrebbe significare perdere l’opportunità di proteggere tempestivamente la già precaria situazione della Posidonia a sud di San Vincenzo».
Bertini: «Rimigliano è unico e indivisibile»
L’idea di separare l’iter per la parte lato mare rispetto alla Principessa e quella lato monti trova il secco no di Nicola Bertini, assessore all’urbanistica del Comune di San Vincenzo.
«Le affermazioni fatte dall’assessora Monni ad una festa di partito sono preoccupanti – scrive Bertini -. Per ragionare di Rimigliano fascia a mare e Tenuta, separate dalla via della Principessa, occorre che trovi un altro interlocutore a San Vincenzo, non me, di sicuro».
«Quella divisione fu inserita alla fine del secolo scorso per permettere una speculazione edilizia ad opera della Parmalat di Callisto Tanzi, è senz’altro la pagina più buia dell’urbanistica da quando esiste il nostro Comune».
«Il punto più alto risale invece agli anni ‘70 quando Gazzola e Insolera definirono il parco di Rimigliano, uno e indivisibile composto sia da quella che oggi viene definita “fascia a mare” sia dalla Tenuta, dalla piana di bonifica».
«Il Sic si fa su tutto Rimigliano»
Bertini aggiunge:
«Non è difficile la scelta per me, il Sic si fa su tutto Rimigliano. Non c’è nessun motivo per fare diversamente, altrimenti lo si spieghi.
- Le aree protette si istituiscono sia nelle aree pubbliche sia nelle private
- L’area a mare non è tutta pubblica (si fa il groviera per escludere i lotti privati?)
- perché l’assessorato all’ambiente in Regione, di fronte ad una proposta di 700 ettari di area protetta dovrebbe limitarla ad un settimo?
- Il Sito di Interesse Comunitario è compatibile con altre attività, agricoltura, turismo ecc…»
«Triste apprendere queste posizioni della Regione comunicate a una festa di partito, ma al di là del metodo resta un fatto. Non è il Comune a istituire il Sic San Vincenzo: la proposta l’ha fatta nell’ormai lontano gennaio 2023: tutto Rimigliano va tutelato».

«Rimigliano non è un giardinetto pubblico»
«Se la Regione vuole tutelare solo un settimo dell’area proposta da San Vincenzo può farlo. Non c’è da fare nessun tavolo di confronto, solo da spiegare perché, magari senza alimentare leggende come l’impossibilità di includere aree private o senza dire che è più comodo farlo sulle aree pubbliche».
«Resta un dato: avendo perso oltre due anni e mezzo, sembra certo che non sarà questa legislatura regionale a fare di Rimigliano (tutto o in parte) un Sic».
«Speriamo nel prossimo governo regionale e speriamo che a San Vincenzo non tornino quelli che di Rimigliano ne vedono tre: uno da costruire, l’altro da asservire alle costruzioni e l’ultimo, una briciolina, da trattare come giardinetto pubblico».