ALBERESE. Coniugare sicurezza idraulica e tutela ambientale. È questo l’obiettivo del nuovo tavolo tecnico costituito dal Parco regionale della Maremma e dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, nato a seguito di un incontro tra i presidenti Simone Rusci e Federico Vanni nella sede del Parco ad Alberese.
La collaborazione tra i due enti punta a sviluppare strategie condivise per la gestione dei corsi d’acqua, conciliando le esigenze di difesa dal rischio idraulico con la protezione della biodiversità.
Dalla gestione dell’Ombrone a una nuova strategia comune
La decisione arriva dopo il dibattito nato sul taglio della vegetazione ripariale lungo il fiume Ombrone, che ha spinto il Parco a chiedere maggiori garanzie sugli interventi. Il confronto si è trasformato in un accordo operativo, con la creazione di un percorso comune che coinvolgerà anche Regione Toscana, enti tecnici e istituzionali, oltre al Comitato scientifico del Parco.
L’obiettivo sarà quello di sperimentare nuove tecniche di taglio e reimpianto, valutandone gli impatti ecologici e idraulici, anche alla luce dei cambiamenti climatici che richiedono approcci innovativi.
Rusci: «Sperimentare per tutelare i fiumi»
«Abbiamo deciso di costituire un tavolo tecnico guidato dal Parco della Maremma e dal Consorzio – spiega Simone Rusci, presidente del Parco – al quale parteciperanno anche Regione e comitato scientifico. L’obiettivo è definire modalità sperimentali che tengano conto del mutato contesto climatico ed ecologico, sperimentando nuove tecniche di taglio e di reimpianto».
Vanni: «Unire competenze per un futuro sostenibile»
Soddisfazione anche da parte del Consorzio. «L’inizio della collaborazione con il Parco rappresenta un passaggio importante – sottolinea Federico Vanni – Vogliamo unire le competenze dei nostri tecnici con quelle delle università toscane con cui collaboriamo. È una sfida che mette insieme sicurezza idraulica e tutela ambientale, fondata su basi scientifiche».
Habitat e biodiversità al centro del progetto
Il nuovo tavolo tecnico non si limiterà ai grandi corsi d’acqua: tra i temi allo studio ci saranno anche gli interventi sul reticolo idraulico minore, fossi e canali, habitat preziosi per molte specie di rettili e uccelli.
Sono in valutazione anche progetti di ricostruzione di habitat e interventi compensativi, per garantire che le azioni sul territorio vadano di pari passo con la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile.





