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Palio di Campagnatico: trionfa il Centro

Arrivata alla sua 63esima edizione la competizione è tornata ad animare e colorare le vie del borgo
campagnatico palio dei ciuchi
Una scena durante il Palio

CAMPAGNATICO. La gara di domenica 11 ha tenuto col fiato sospeso tutto il paese. A sfidarsi dopo i 2 anni di stop, con i propri fantini in sella ai ciuchi cavalcati a pelo, c’erano le 4 contrade storiche: Centro, Santa Maria, la Pieve e Castello.

Prima è partita la tradizionale sgambata, poi i fantini in sella ai destrieri hanno iniziato a competere nelle batterie, con la partenza dalle rispettive postazioni.

Dopo le gare dai ritmi serrati nel tracciato designato in via Roma, Centro e Castello sono state le due contrade che più si sono insidiate al vertice. Alla fine però è stata la contrada Centro ad aggiudicarsi la vittoria di questa edizione della rinascita. La 63esima, dopo i 2 anni di stop dovuti all’emergenza pandemica.

La corsa del palio ha rappresentato il culmine di festeggiamenti che sono durati per giorni nel paese. Tutta Campagnatico si era vestita dei colori delle contrade: il bianco e blu di Santa Maria, il rosso e giallo della Pieve, il blu e rosso del Centro, il bianco e rosso del castello. Un tripudio di bandiere, stendardi, coccarde alle finestre, ai bancone e lungo le strade, che hanno fatto da cornice a via Roma, storica sede della corsa, ricoperta di sabbia per l’occasione.

Tra i festeggiamenti anche la presentazione del drappo

Svelatosi la sera dell’8, il drappo disegnato dall’artista Paolo Scheggi ha accompagnato i festeggiamenti e la competizione. I forti colori e le immagini, come anticipato, sono molto evocativi. Campeggia il blu, come se le figure disegnate si perdessero in un cielo (o un oceano) di pace: in alto le colombe ne sono simbolo.

«Pensando a come fare ho tratto ispirazione anche dall’Orlando furioso – raccontava Scheggi presentandolo – all’episodio in cui Astolfo va sulla Luna per cercare il senno che l’Orlando ha perduto. Mescolando storia, ispirazione e tradizione, ho rivisitato tutto in chiave contemporanea. I simboli e tutti i canoni sono stati rispettati. Anche la Madonna c’è, ma non è rappresentata in maniera tradizionale».

Silvia Landi, la scrittrice e critica d’arte milanese che aveva già sbirciato il lavoro di Scheggi contribuendo a innalzare le aspettative (non disattese), ha voluto anche lei omaggiare il Palio dei ciuchi di Campagnatico. Dedicando fronte e retro della sua recente pubblicazione “Un viaggio nell’arte 2022” proprio al drappo di Scheggi. Ne ha colto un particolare, che riveste fronte e retro la sua intera nuova uscita in libreria.

Il drappo dell’edizione 2022 del palio, realizzato da Paolo Scheggi

 

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