GROSSETO. Ha lavorato per anni nel reparto di leniterapia dell’ospedale Misericordia di Grosseto. La sua missione era stata quella di alleviare dal dolore le persone che, come lei, dovevano affrontare malattie terribili. E l’aveva svolta, per anni, con grandissima passione e dedizione, finché il male glielo ha permesso.
Quando si è resa conto, quindici giorni fa, lei che aveva sempre sostenuto le persone che dovevano affrontare l’ultimo viaggio, che era arrivato il suo turno, ha deciso di affidarsi ai suoi colleghi e all’equipe della leniterapia, che conosceva bene e che aveva sempre visto lavorare con amore, rispetto e passione. Proprio come aveva fatto lei per anni fianco a fianco con Anna Paola Pecci, la responsabile del reparto che l’aveva accolta e che la considerava come una sorellina.
La dottoressa Chiara Cancemi, è morta a soli 42 anni nel reparto nel quale aveva lavorato dopo la specializzazione in Radioterapia. Lasciando un vuoto che difficilmente potrà essere riempito se non dal ricordo del suo sorriso. «È arrivata a morire ancora molto viva – dice la dottoressa – Aveva una vitalità che ho trovato in pochissime persone. Lascia il buio, ma sono certa che lei sia nella luce». Quando è arrivato il momento di affidarsi alle cure dei colleghi dell’hospice, la dottoressa Cancemi si è presentata nel suo reparto, per andarsene in quella che ha sempre considerato la sua casa.
La palliativista che sorrideva sempre
Chiara si era ammalata durante la specializzazione in radioterapia, ma non aveva mai smesso di credere nel suo lavoro. Dopo la formazione aveva scelto di dedicarsi al reparto di leniterapia dell’ospedale di Grosseto, accanto ai pazienti nel momento più difficile della loro vita. Con dolcezza e professionalità, aveva accompagnato tante persone nella fase terminale della malattia, alleviando sofferenze e portando umanità laddove il dolore sembrava insopportabile.
I colleghi la ricordano come una presenza luminosa, una professionista preparata e una donna capace di trasmettere amore e attenzione ai malati e alle loro famiglie. Fino a quando la malattia gliel’ha consentito, Chiara ha continuato a lavorare con forza e determinazione, diventando un esempio per tutto il reparto. La sua mancanza lascia un vuoto profondo tra i medici, gli infermieri e i pazienti che hanno avuto la fortuna di incontrarla.
«È stata la migliore palliativista che ho avuto in reparto – dice ancora la dottoressa Pecci – perché oltre ad essere una grandissima professionista, ha sempre lavorato con grande fede e trasparenza, nel rispetto di se stessa e degli. Ed quello che ha fatto anche quando è tornata qua da noi e ci ha detto che era a casa sua».
Chiara sorrideva sempre. E la sua forza, la sua vitalità. l’allegria e il suo prendersi a volte anche un po’ in giro era quello che aveva conquistato i suoi colleghi e i suoi pazienti.
La mamma che amava leggere
Figlia di Alberto Cancemi, notissimo ginecologo che ha guidato i reparti di Manciano e di Orbetello e di Antonella, Chiara lascia i genitori, il fratello Francesco, il marito Santo e l’amatissima figlia Beatrice, di appena 15 anni, oltre ai nipotini Irene e Noemi. Quest’ultima, la più piccola, è nata poco prima che Chiara se ne andasse, nella serata di mercoledì 1 ottobre nel suo reparto, nella stanza verde dell’hospice.
«Era il suo colore preferito il verde – dice Pecci – e in quella stanza c’è una frase di un paziente che dice: “La vita non va capita ma va vissuta”. Chiara lo sapeva e nonostante le difficoltà per la sua terribile malattia, non si è mai fermata. Non si è mai lasciata sopraffare. Il rispetto e la dignità sono stati i suoi punti di riferimento sia nella vita che nel lavoro. Oggi siamo inginocchiati e piegati dal dolore, ma da ora in poi, tutto quello che faremo lo faremo per lei».
Aveva tante passioni, Chiara. Non solo quella di onorare il camice che indossava ma anche la lettura. Proprio sabato scorso, avrebbe voluto accompagnare la figlia a una fiera dei libri a Firenze, ma la malattia non le ha concesso nemmeno di esaudire quest’ultimo desiderio. C’era poi il suo amore per gli animali, per i colori e per le calle che illuminavano il giardino di casa sua.
Il cordoglio della Misericordia di Manciano
Alla notizia della sua morte si è unita anche la vicinanza della Misericordia di Manciano, che con un messaggio toccante ha espresso il dolore e la vicinanza alla famiglia.
«È difficile trovare le parole per esprimere il dolore di fronte alla prematura scomparsa di Chiara Cancemi, figlia di Alberto, nostro volontario e fondatore del gruppo di protezione civile, di Antonella, nostra ex consigliera e volontaria, sorella di Francesco, anche lui volontario – scrive la Misericordia – In questo momento di profondo lutto, tutti i nostri volontari sanitari e di protezione civile, i dipendenti e l’intero Magistrato della Misericordia di Manciano desiderano manifestare la più sincera vicinanza e il cordoglio alla famiglia. Siano di conforto la fede e la speranza cristiana nella vita eterna. Preghiamo affinché il Signore accolga Chiara nella pace del suo regno».
Devotissima alla Madonna di Val di Prata, la salma della dottoressa Cancemi è stata portata all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto. Venerdì 3 ottobre, alle 10.30, saranno celebrati i funerali alla chiesa dell’Addolorata. Poi gli amici e la famiglia saluteranno la loro dottoressa speciale prima della cremazione.



