ORBETELLO. Per due anni consecutivi, il Comune di Orbetello ha approvato i suoi bilanci convinto di essere in attivo.
Gli atti ufficiali parlavano di milioni di euro disponibili, un avanzo solido presentato come prova di una gestione finanziaria sana. Ma quando la Corte dei Conti ha avuto accesso ai numeri, lo scenario si è capovolto.
I giudici contabili hanno condotto una verifica dettagliata sui rendiconti 2020 e 2021, ricostruendo voce per voce entrate, spese, fondi accantonati e vincoli non rispettati. Il risultato è stato netto: dove il Comune vedeva soldi in più, la Corte ha trovato buchi.
Non si parla di differenze marginali. Parliamo di milioni di euro.
2020 e 2021: da avanzo a disavanzo
Cosa significa?
Ogni Comune chiude l’anno con un “risultato di amministrazione”: può essere positivo (avanzo) o negativo (disavanzo). Se è positivo, ci sono risorse da spendere. Se è negativo, invece, significa che si è speso più di quanto si aveva — e bisogna recuperare.
Il Comune di Orbetello aveva dichiarato:
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+1,6 milioni di avanzo nel 2020
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+1,3 milioni nel 2021
Secondo la Corte, dopo la riclassificazione delle poste contabili, la situazione reale era questa:
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–2,7 milioni nel 2020
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–4,9 milioni nel 2021
Uno scarto complessivo di oltre 7 milioni, non un dettaglio contabile ma un vero capovolgimento della fotografia finanziaria dell’ente.
Perché è successo?
Le quattro aree più critiche
1) Registrazioni contabili errate
Alcune spese e alcuni incassi erano collocati nei capitoli sbagliati. Questo ha dato un’immagine del bilancio più favorevole di quella reale. Un bilancio pubblico non può permettersi errori simili: basta un’allocazione sbagliata per trasformare un segno meno in un segno più.
2) Fondi vincolati gestiti male
Una parte del denaro del Comune non può essere spesa liberamente, ma solo per finalità specifiche. Quando queste somme vengono trattate come “disponibili” si crea un’illusione di ricchezza. La Corte ha sottolineato l’incapacità dell’ente di gestire questi vincoli in modo corretto.
3) Risorse Covid sovrastimate
Durante l’emergenza sanitaria sono arrivati trasferimenti statali. Secondo la Corte, il Comune ne ha stimato in modo non corretto la disponibilità, ritrovandosi a considerare spendibile ciò che doveva restare vincolato.
4) Una causa persa e mal gestita
Il Comune ha speso soldi per una battaglia legale con Complesso Termale Osa Srl, ma ha rinunciato all’appello per tardività. Risultato: spese sostenute, ma nessun recupero. Una perdita doppia — economica e amministrativa.
Gli effetti nel presente e nel futuro
Perché la questione non riguarda solo il passato
La Corte dei Conti ha chiesto espressamente che il Comune non utilizzi l’avanzo 2024, perché potrebbe non essere reale o comunque già assorbito da obblighi pregressi.
Questo punto è decisivo per capire cosa può accadere nei prossimi anni: il bilancio 2025 potrebbe avere meno risorse utilizzabili, eventuali spese già avviate andranno coperte con altri fondi, gli investimenti dovranno essere ridotti e i bilanci futuri (2026–2028) dovranno “assorbire” gli errori precedenti
In sintesi:
ogni euro speso oggi potrebbe toglierne uno domani.
Il Comune si troverà quindi a programmare i servizi e gli investimenti con un margine di manovra molto più ristretto. Strade, manutenzioni, sociale, cultura, eventi, edilizia urbana: tutto dipende dalla disponibilità reale, e se questa è inferiore a quella dichiarata, cambia ogni pianificazione.
Perché è un tema che riguarda tutti i cittadini?
Perché quando un Comune dice di avere un avanzo che in realtà non ha non può investire come aveva promesso, non può garantire servizi se non trova fondi alternativi e potrebbe dover aumentare entrate (tasse, imposte) o ridurre spese
Non è una questione tecnica: è una questione di vita quotidiana.
Domenico Covitto: «Gestione improvvisata»
Domenico Covitto, che ha “scovato” la deliberazione della Corte dei Conti, commenta con amarezza.
«Questi numeri smontano anni di annunci rassicuranti. I bilanci non erano in avanzo ma in disavanzo — milioni di euro in meno e non in più. È la conferma di una gestione improvvisata, che ha speso più di quanto incassava mettendo a rischio il futuro finanziario del Comune.
L’avanzo del 2024 non può essere utilizzato: ciò significa che ogni euro già impegnato potrebbe trasformarsi in un debito. Nei prossimi anni ci saranno meno risorse per servizi e investimenti, perché il Comune dovrà coprire gli errori del passato.
È un castello di carte che ora rischia di crollare. E la domanda è una: quanto ancora dovranno pagare i cittadini per questi sbagli?»



