GROSSETO. Le acque del fiume Ombrone stanno bene. È quanto emerge dalla campagna di monitoraggio ambientale promossa da Terramare, Uisp Grosseto e Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, con il coinvolgimento di oltre 300 studenti delle scuole superiori e medie del territorio.
Da marzo a luglio 2025 sono stati effettuati circa 15 monitoraggi nel tratto tra San Martino e Berrettino, analizzando torbidità e livelli di nitrati e fosfati dell’acqua.
«Il 90% dei campionamenti mostra condizioni buone»
«Grazie ai campionamenti realizzati durante le discese in gommone – spiega il presidente di Terramare Maurizio Zaccherotti – siamo arrivati in punti del fiume altrimenti inaccessibili».
I dati sono stati elaborati dall’Università di Siena e inseriti nel progetto di citizen science CS4RIVERS.
I risultati parlano chiaro:
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100% delle misurazioni sui nitrati: valori buoni (≤ 0,5 mg/l)
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90% delle misurazioni sui fosfati: valori buoni (≤ 0,05 mg/l)
«Il fiume Ombrone, almeno nel tratto urbano, è sano – prosegue Zaccherotti – con caratteristiche di naturalità che lo rendono un habitat ideale per molte specie e fondamentale corridoio ecologico tra costa e aree interne».
Coinvolti studenti e volontari: «Sport, ambiente e tutela del territorio»
«Questa attività è un valore aggiunto per Uisp – osserva il presidente Massimo Ghizzani – perché sport significa anche ambiente e salvaguardia del territorio. È bello vedere tanti giovani interessati alla salute del fiume Ombrone».

Il ruolo del Consorzio di Bonifica: «Progetto da estendere nel 2026»
«Siamo felici di partecipare a questa iniziativa – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, Federico Vanni – che trasmette ai ragazzi la cultura della tutela ambientale».
Nel 2026 la collaborazione proseguirà, con l’obiettivo di estendere il monitoraggio ad altri corsi d’acqua, a partire dal fiume Merse.
Torbidità nella norma, ma resta alto il trasporto di sedimenti
Il fiume Ombrone conferma la sua natura di corso d’acqua con elevato trasporto solido: la torbidità media è risultata intorno a 35 ntu.
«Caratteristica tipica del nostro fiume – ricorda Vanni – che però pone anche sfide per l’irrigazione. Stiamo studiando soluzioni adatte, sempre nel rispetto dell’habitat naturale».





