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Olanda hardcore, cuore maremmano: il mondo di Antenora

Gabriele Cortecci, in arte Antenora, è un produttore hardcore originario della Maremma che oggi vive in Olanda. Un viaggio musicale e umano tra underground, Uptempo, pregiudizi e passione, in un genere che non si spiega ma si vive
Gabriele Cortecci, in arte Antenora
Gabriele Cortecci, in arte Antenora

ROCCASTRADA. L’hardcore, con la sua musica spinta, è un modo di vivere che va sentito più che capito. Non si tratta solo di suoni, ma di note che, per chi è appassionato del genere, attraversano il corpo e toccano corde profonde dei sentimenti. Un modo particolare di vivere e raccontare un ambiente che, nell’immaginario collettivo, viene spesso associato a delinquenza, droga e rave party illegali.

Eppure, sotto l’ombrello di un genere così ampio, c’è chi fa musica hardcore e chi partecipa alle serate semplicemente per sentire quelle vibrazioni.

Tra questi c’è anche Gabriele Cortecci, in arte Antenora, produttore che ha pubblicato con etichette di nicchia dell’hardcore e del sottogenere Uptempo come Triple Six Records, Footworxx, Industrial Strength e Dogfight Records, considerate veri e propri marchi di garanzia nel panorama hardcore internazionale.

«La mia musica è il modo in cui esprimo i sentimenti, per me è un ingresso nel mio mondo interno. L’ispirazione nasce da quello che sento dentro e anche da suoni o voci che percepisco intorno a me – dice Gabriele – sono più di dieci anni che sono nell’ambiente e qualche soddisfazione che mi ha reso orgoglioso l’ho avuta: ho collaborato con pionieri del genere, con artisti che ho sempre ascoltato, come Kronos, e sono arrivato 24esimo nella Top 100 di Master of Hardcore».

Grosseto e l’underground

Anche in provincia esiste una comunità numerosa di appassionati di generi musicali più estremi. Sono suoni che attraversano il corpo, e per comprenderli davvero bisognerebbe vivere quell’ambiente e sentire l’hardcore più che analizzarlo razionalmente.

«Sono di Sticciano Scalo e mi sento fortunato – racconta Antenora – perché ho sempre avuto amici e familiari che mi hanno sostenuto. Io per primo ho sempre creduto molto in questo progetto. So che è difficile rompere i pregiudizi legati all’ambiente, ma anche amici che non ascoltano hardcore sono venuti a sentirmi suonare: all’inizio erano quasi timorosi, a fine serata però l’esperienza è stata più che positiva».

«Con piacere vedo che l’underground in provincia sta crescendo, anche grazie ad artisti e realtà del territorio come Erotic Cafe’, che organizzano eventi e mostrano diversi lati della scena – continua – sono riusciti a inserirsi in un ambiente musicale chiuso, attirando molti giovani. Quando ero più piccolo, nei borghi, era difficile trovare persone che condividessero questo genere».

L’Olanda è hardcore

Da quattro anni Gabriele vive in Olanda, un Paese in cui l’hardcore è considerato musica mainstream e non di nicchia come in Maremma.

«Ho iniziato da bambino, perché mio padre mi faceva giocare con la consolle e i vinili – racconta – a 14 anni ho cominciato più seriamente a sperimentare con l’hardcore. Ho sempre sentito che avrei lavorato nel mondo della musica e a 16 anni ho avuto la prima vera occasione, tanto da lasciare la scuola».

L’ambiente hardcore viene spesso associato a droga e rave illegali, ma la realtà è più vicina a quella del clubbing tradizionale. «Come in ogni contesto musicale, che sia jazz, reggaeton o pop c’è chi fa uso di sostanze, ma i club sono ambienti controllati – dice Antenora – La realtà dell’hardcore è simile a quella delle discoteche: persone unite dalla passione per un genere. Mio fratello Federico mi accompagnava sempre nei locali hardcore e si è appassionato perché poteva ballare liberamente ed essere se stesso, senza giudizi».

Lo stile Uptempo

L’Uptempo è uno stile estremo, graffiato, a tratti disturbante, ma capace di smuovere corde profonde. È una musica che va sentita più che compresa.

«Non esterno molto i miei sentimenti e cerco di farlo attraverso la musica – ribadisce Antenora – so che anche in provincia molti ascoltano i miei brani, e questo mi rende davvero felice. Ho aperto anche una mia etichetta discografica in collaborazione con Gabberitalia, che organizzano eventi da più di vent’anni».

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