PIOMBINO. Dall’ultimo consiglio comunale sono scaturite non poche polemiche in merito a due punti dell’ordine del giorno presentati dalle minoranze, che si sono sviluppate sui social prendendo di mira la presidente delle pari opportunità Rosy di Falco. La quale ha scelto di votare contro alle due mozioni. Un voto contrario, in particolare sul riconoscimento dello stato della Palestina, che da molti è stato letto come in contrasto con il suo ruolo.
Il tema degli attacchi social è stato sempre più o meno lo stesso: chi si occupa di persone in difficoltà per un incarico pubblico non può voltarsi dall’altra parte vedendo cosa sta accadendo nella Striscia di Gaza.
La lista Ferrari sindaco si sente in dovere di fare chiarezza e di prendere una posizione al riguardo. Lo fa con un comunicato che riportiamo di seguito.
Cosa è successo
Durante l’ultimo consiglio comunale, la lista Piombino Domani aveva presentato una mozione riguardante i fatti che stanno accadendo in Palestina in questo momento. Un modo anche per sensibilizzare il governo italiano su quanto sta accadendo in Palestina.
L’oggetto della mozione era il riconoscimento dello Stato della Palestina (come stanno facendo molti altri Comuni, ndr) e la sospensione della vendita dei farmaci da banco israeliani nelle farmacie comunali, impegnando il sindaco e tutta la giunta comunale ad inoltrare al governo italiano la richiesta di promuovere il riconoscimento dello Stato della Palestina, sostenere in tutte le sedi possibili il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi israeliani, la protezione della popolazione civile di Gaza, la fine dell’occupazione e delle violenze nei territori palestinesi e l’accesso continuo e senza restrizioni agli aiuti umanitari».
Inoltre anche «sospendere tutte le autorizzazioni alla vendita degli armamenti allo stato di Israele e sostenere l’adozione di sanzioni nei confronti del governo israeliano per le sistematiche violazioni del diritto internazionale e verso i coloni responsabili di violenze in Cisgiordania».
Il secondo punto della mozione presentata da Callaioli, Giannoni e Pierulivo, invece, riguardava la sospensione della vendita dei farmaci da banco prodotti da aziende israeliane o a capitale israeliano, limitatamente ai casi in cui esistano alternative terapeutiche equivalenti, garantendo in ogni caso la piena tutela del diritto alla cura e senza incidere sui farmaci soggetti a prescrizione medica.
Da parte della maggioranza, 4 sono i voti che hanno supportato la minoranza, ma non quello di Rosy di Falco, che – spiega – non perde di vista l’obiettivo principale che è Piombino.
Ovviamente, come presidente della pari opportunità, gli impegni presi dalla Di Falco sono molti, ingenti ed importanti, andare a prestare attenzione ai fatti che stanno avvenendo in un altro paese è sì fondamentale per Rosy di Falco, tuttavia «non inerente con i problemi veri che Piombino affronta ogni giorno».
Un consiglio comunale, inoltre, – dice – non è il posto adatto dove poter discutere temi così importanti e delicati, quali quelli inerenti la Palestina, che «dovrebbero essere presi in considerazione e discussi in luoghi bene più atti a questo.
Il voto non favorevole è, quindi, un voler andare a sottolineare che è importante anche «seguire una linea politica che si concentra sul territorio e che quel territorio va a sostenerlo, senza disperdersi in ulteriori problemi che pur essendo gravi, vanno a togliere forze e tempo che potrebbero essere impiegati per risolvere le criticità reali e prioritarie piombinesi».
Il comunicato della lista Ferrari sindaco
«Anche se parrebbe ovvio, è bene ribadire che la lista Ferrari Sindaco, così come l’intera maggioranza, condanna fermamente ogni forma di guerra, comprese le tragiche violenze in atto in Palestina e in tutto il Medio Oriente. La lista Ferrari Sindaco è una realtà civica, ampia e plurale, che al suo interno ospita sensibilità diverse e visioni articolate, come è naturale in un progetto civico non ideologizzato. Tuttavia, ogni consigliere può legittimamente avere una visione propria sul percorso politico e diplomatico necessario per giungere a una soluzione duratura. Ridurre un tema così complesso a un documento fotocopiato dai partiti nazionali e proposto nei consigli comunali rischia di svilire un dibattito che merita ben altro spessore».
«Con questo comunicato, speriamo di aver chiarito la posizione della lista Ferrari Sindaco: una posizione netta contro ogni guerra, a difesa della vita umana e del rispetto istituzionale.Esprimiamo, infine, la nostra piena solidarietà alla consigliera Rosy Di Falco per gli attacchi rivolti da certa parte politica per il suo ruolo di Presidente della Commissione Pari Opportunità, attacchi strumentali e che rivelano in modo evidente la natura politica e pretestuosa di certe prese di posizione. L’ impegno della stessa nella CPO è sempre stato improntato a serietà e responsabilità».
«Riteniamo inaccettabile che venga presa di mira per fini politici che nulla hanno a che vedere con il suo ruolo. Tentare di delegittimare una figura istituzionale solo per colpire la maggioranza, è un comportamento che respingiamo con fermezza. Ci sono rappresentanti che rispettano le istituzioni a prescindere da chi le ricopre pro tempore, e altri che le mettono in discussione solo per ottenere visibilità o vantaggio politico. Noi sappiamo da che parte stare».
Rosy Di Falco: «Abbiamo una linea di coerenza: quella di non votare mozioni su temi internazionali»
«In qualità di presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Piombino, desidero rispondere agli attacchi apparsi recentemente sui social da parte di persone legate agli esponenti della minoranza, che trovo profondamente strumentali e del tutto scollegati dal ruolo che ricopro con impegno e senso di responsabilità sin dal 2020. È del tutto scorretto e fuorviante accostare il mio ruolo di presidente della Cpo – un incarico che esercito con passione, ascolto e costante collaborazione con tutte le componenti della commissione – alle scelte politiche che, come consigliera comunale di maggioranza, esprimo nel contesto dei lavori del consiglio».
«La polemica nasce dal mio voto contrario, insieme alla maggioranza del mio gruppo consiliare al quale appartengo, a un ordine del giorno presentato dalla minoranza in merito al riconoscimento dello Stato di Palestina. Scelta che non riguarda né sminuisce in alcun modo il mio impegno nel promuovere i diritti, le pari opportunità e la dignità delle persone, in particolare delle donne e delle categorie più vulnerabili».
«Come lista civica, abbiamo sempre mantenuto una linea di coerenza: quella di non votare mozioni su temi internazionali che esulano dalle competenze e dalla missione dell’ente locale, concentrando il nostro lavoro sulle esigenze e le priorità della comunità che siamo stati eletti a rappresentare».
«Trovo pertanto meschino utilizzare un voto politico, espresso in maniera trasparente in Consiglio comunale, per attaccare il mio operato in un ambito, quello della commissione Pari Opportunità, che ha sempre avuto un’impronta trasversale, inclusiva e mai piegata a logiche di parte. Continuerò il mio lavoro con la consueta serietà, nell’interesse esclusivo delle cittadine e dei cittadini, respingendo ogni tentativo di delegittimazione personale e istituzionale».
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso.
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