Niente mensa la notte e nei festivi, 50 lavoratori in tribunale | MaremmaOggi Skip to content

Niente mensa la notte e nei festivi, 50 lavoratori in tribunale

I dipendenti degli ospedali hanno diritto al servizio che però non viene erogato. Chiedono il rimborso dei pasti degli ultimi dieci anni
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L’ospedale di Grosseto

GROSSETO. Dieci anni di pasti che sono stati negati loro. Perché il servizio mensa non c’è o perché non sempre è stato erogato. Cinquanta lavoratori dell’Asl Toscana Sud Est, grazie all’intervento dell’Usb e dell’avvocato Andrea Bartalucci, hanno depositato un ricorso al giudice del lavoro del tribunale di Grosseto.

L’azienda, infatti, non ha mai risposto – sostengono – alle loro sollecitazioni. 

Mensa garantita dal contratto

È  il Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del Comparto sanità a stabilire che «le aziende, in relazione al proprio assetto organizzativo e compatibilmente con le risorse disponibili, possono istituire mense di servizio o, in alternativa, garantire l’esercizio del diritto di mensa con modalità sostitutive» e che «hanno diritto alla mensa tutti i dipendenti, compresi quelli che prestano la propria attività in posizione di comando».

Nel territorio dell’Asl Toscana Sud Est, però, il dettato del contratto non è stato applicato. Il servizio mensa infatti non è previsto negli ospedali della provincia per il personale che effettua il turno notturno. All’ospedale di Castel del Piano non è previsto nemmeno nei giorni festivi infrasettimanali e le domeniche.

«Tantomeno è stato attivato, come invece è stato fatto in altre aziende sanitarie toscane – dice l’Usb – una modalità sostitutiva di erogazione del pasto».

Nessuna risposta dall’azienda

Cinquanta lavoratrici e lavoratori, in maggioranza infermieri e operatori socio sanitari turnisti, si sono rivolti a Usb per far valere il loro diritto al servizio mensa. «Sono arrivati a questa decisione perché le varie direzioni che si sono succedute alla guida della Asl Toscana Sud Est – dicono dal sindacato – sono rimaste sempre sorde alle richieste, non per ultimo il tentativo di composizione bonaria fatto dai ricorrenti, su modulistica dell’avvocato Andrea Bartalucci che li assiste, per sollecitare la garanzia del diritto alla fruizione del pasto a tutto il personale».

Sabato 26 luglio l’avvocato Bartalucci ha depositato il ricorso in tribunale, per ottenere il riconoscimento dell’equivalente del costo unitario dei pasti non goduti negli ultimi dieci anni.

 

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