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«Nei programmi elettorali, sparite le predazioni»

Mirella Pastorelli, presidente del Comitato pastori d’Italia lancia l’allarme: «Questo silenzio uccide il settore»
Mirella Pastorelli e una foto della protesta con il comitato pastori davanti alla prefettura di Grosseto

GROSSETO. La presidente del Comitato pastori italiani, Mirella Pastorelli, non si trattiene. «Sto analizzando i vari programmi che i partiti propongono per le politiche 2022 e resto basita nel vedere che nessuno ha avuto il coraggio di inserire il tema “predazioni”» dice.

«Del resto, molte cose sono già state promesse in passato e mai realizzate, ma ignorare del tutto un problema come questo è inaccettabile».

«La politica vuole o non vuole risolvere il problema?»

Secondo Pastorelli, dunque, la vicinanza della politica a queste tematiche, dimostrata in passato a livello locale, sembrerebbe essersi dileguata a livello nazionale nella compilazione dei programmi elettorali.

«Vorrei capire se l’intenzione è quella di voler continuare a vivere in una situazione critica come questa che stiamo attraversando – rimarca la battagliera Mirella – sembra si preferisca spendere soldi pubblici continuando con la strategia degli indennizzi per danni da predazione».

«La politica vuole o non vuole risolvere il problema nel modo giusto?» si chiede Pastorelli. «Perché nessuno ha il coraggio di parlare e mettere nel proprio programma l’argomento “predazioni”? Il silenzio uccide, in questo modo, un settore importante per la nostra economia. È l’ora di smetterla con i “bla bla “ perché siamo stanchi di chi si riempie la bocca solo di slogan come “valorizzeremo l’agricoltura , aiuteremo le aziende”, ma nella realtà non spiega come».

«I nostri prodotti – conclude Pastorelli – sono tra i primi nelle classifiche internazionali. Ma sono minacciati dalle predazioni, che però sembrano sparite dalle agende politiche. Se a breve non si porrà rimedio a questi continui danni al lavoro e alla vita dei pastori, dalle stime che ci stanno arrivando riguardo ai capi morti e alle aziende che stanno chiudendo, a causa anche prezzi e siccità, di questo settore resterà solo un nostalgico ricordo».

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