«Nei campi manca la forza lavoro» | MaremmaOggi Skip to content

«Nei campi manca la forza lavoro»

L’allarme di Coldiretti: in Maremma il settore cresce ma i problemi burocratici legati agli accessi lo penalizzano
Lavoro in agricoltura
Lavoratori nei campi

GROSSETO. Il lavoro in campagna è il motore dell’occupazione in Maremma ma anche nel resto della Toscana.
Quello agricolo è il settore che è cresciuto di più nell’ultimo anno (+5,8%): più di industria (+1%), costruzioni (4,5%), terziario (3,1%) e pubblica istruzione, sanità e istruzione (+2,1%). Un trend che ha trovato solidità e continuità anche nel primo trimestre del 2025: il numero di occupati nel settore primario ha registrato un balzo del 3,5% superando le 37mila unità.

A rivelarlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati Irpet.

A Grosseto il 5% in più 

È la provincia di Grosseto quella che nell’ultimo anno è cresciuta di più (+5,0%), posizionandosi al primo posto per numero di occupati dipendenti nel primo trimestre con 8.200 unità (+4,2%), seguita da Livorno (+4,6%), Siena (+4,0%), Prato (+1,0%), Massa Carrara (+0,8%) e Lucca (+0,2%). Ma i lavoratori mancano. E le imprese agricole si trovano a dover affrontare le difficoltà create dal decreto flussi

Un meccanismo, quello del decreto flussi, che dovrebbe garantire l’accesso a quella forza lavoro stagionale necessaria tenendo ben presente che un prodotto su due è raccolto da mani straniere nella nostra regione.

Contratti dopo la fine della raccolta

Difficile, per le aziende, trovare la manodopera necessaria per il lavoro nel settore dell’agricoltura. E difficile anche attivare il nullaosta per i lavoratori stranieri attraverso il decreto flussi. un allarme che Coldiretti Toscana, ha lanciato più e più volte. Spesso infatti, i lavoratori ricevono il nullaosta quando le attività di raccolta sono terminate.
«L’ottima performance dell’occupazione nel 2024 e nella prima parte dell’anno è figlia di un’annata positiva nelle campagne e nei settori strategici come la viticoltura che occupano un terzo di tutta la forza lavoro ma anche negli agriturismi – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – Il lavoro nelle nostre campagne non è mai mancato. Quello che manca è la manodopera che le imprese faticano a trovare costringendole spesso a lasciare i raccolti sulle piante o nei campi. È un freno allo sviluppo di quelle realtà che avrebbero progetti, idee e spazio per aumentare le produzioni, diversificare, assumere nuovo personale, costringendole a rinunciare. In questo senso accogliamo con grande favore il miliardo di euro messo sul tavolo dal Governo con ColtivaItalia per sostenere la crescita di un comparto ritenuto strategico per la sicurezza alimentare ed il lavoro a differenza di quanto sta dimostrando l’Unione Europea con la proposta di smantellare la politica agricola comune».

 

Autore

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.