GROSSETO. La voglia di festeggiare supera le incertezze economiche. È quanto emerge dalle previsioni sui consumi natalizi 2025 elaborate da Confcommercio Toscana con Format Research, che delineano per la Maremma uno scenario di moderato ottimismo.

I dati mostrano una crescita significativa: l’83,3% dei cittadini farà regali, in aumento rispetto agli anni passati. Sale anche il budget destinato agli acquisti: 221 euro pro capite, contro i 213 euro del 2024, per un totale regionale di oltre 670 milioni di euro.

«I numeri dimostrano che il desiderio di serenità e di calore familiare prevale sulle preoccupazioni – dice Giulio Gennari, presidente di Confcommercio Grosseto – In Maremma registriamo un atteggiamento resiliente: le famiglie non intendono rinunciare al rito del dono, ma lo affrontano con una gestione delle risorse più oculata e consapevole».

Secondo Gennari, «nonostante i rincari, il valore simbolico e sociale delle festività rimane intatto nel cuore della nostra comunità».

Le nuove abitudini di acquisto: vince la multicanalità

L’analisi conferma un cambiamento strutturale: il 65,5% dei consumatori alternerà acquisti online e negozi fisici. Solo il 12,7% comprerà esclusivamente sul web.

«Il consumatore di oggi è più maturo – prosegue Gennari – Non c’è più una barriera netta tra acquisto digitale e negozio tradizionale. Se il web garantisce velocità, le attività di vicinato offrono esperienza sensoriale, competenza e relazione umana, elementi che nessun algoritmo potrà replicare».

I regali più scelti: enogastronomia in testa

Sotto l’albero dei grossetani domina la tradizione. L’enogastronomia è la categoria più scelta (85,1%), con vini e prodotti tipici primi nelle preferenze.

Segnali positivi per la cultura: libri ed ebook crescono del 6,7%. Molto bene anche i prodotti per la cura della persona (61,2%).

Un appello alla responsabilità: «Comprate sotto casa»

Nonostante il clima di fiducia, per il 70% dei maremmani sarà comunque un Natale improntato alla sobrietà, condizionato dall’aumento dei prezzi. L’83,1% manterrà il budget sotto i 300 euro.

Gennari lancia un appello chiaro: «È fondamentale che queste risorse vengano spese nei negozi di prossimità, cioè nelle piccole botteghe capaci di garantire qualità, cortesia, assistenza post-vendita, ma anche presidio del territorio e socialità. In due sole parole: crescita e sviluppo».