PIOMBINO. Scooter truccati e marmitte bucate generano rumori molesti che disturbano la quiete dei residenti delle zone più frequentate dai giovani.
Le scorribande dei motorini che viaggiano a tutto gas, avanti e indietro, per le vie della città ci sono da sempre, non è certo una novità, quel che è nuovo, invece, è uno strumento, il fonometro, atto a misurare i decibel consentiti dalla legge.
A Livorno, il prefetto Giancarlo Dionisi, ha avviato un dialogo con la motorizzazione civile, per valutare la possibilità di avviare specifici controlli tecnici sui ciclomotori, volti a verificare le manomissioni all’apparato meccanico.
I controlli da Bari a Livorno
A Bari, per la prima volta in Italia, vi è uno strumento, che non porta al pericolo di ricorsi giudiziari, in grado di rilevare il volume del rumore del mezzo ed è in grado di valutare se la velocità del mezzo è compatibile con la cilindrata.
Il tema dei veicoli a due ruote truccati è un argomento molto complesso e, al contempo, sentito dalle persone che vengono infastidite a suon di rombi, soprattutto nel periodo estivo, quando le finestre vengono tenute aperte per il caldo e i chiassi si fanno ancora più molesti.
Al contrario di quanto succedeva una decina di anni fa, adesso, non è possibile sanzionare gli “smarmittati”. Solo a Livorno, il prefetto è stato in grado di trovare una strumentazione tale da poter registrare con precisione i decibel in eccesso.
Piombino in prima linea per i controlli
Un’operazione, questa, che a breve dovrebbe prendere avvio, in via strumentale, a Piombino, tramite la collaborazione di questura e polizia locale.
«Piombino – fanno sapere dall’amministrazione comunale – è stato uno tra i primi Comuni, tramite l’assessore Vittorio Ceccarelli, a chiedere dei posti di blocco che potessero tenere a bada e controllare questo problema che è sentito dai residenti delle zone più frequentate dai giovani. Il prefetto ha iniziato con una task force su Livorno e ha confermato l’impegno di effettuare controlli mirati anche su Piombino».
«Il problema sono le leggi nazionali che non permettono di agire più compiutamente, perché anche le marmitte più rumorose sono, in realtà, correttamente omologate e possono circolare – aggiungono – Quindi, il problema deve essere risolto tra il prefetto e la motorizzazione civile. Come amministrazione stiamo lavorando per trovare l’interlocutore giusto e richiediamo a gran voce maggiori controlli».
Per il momento, dunque, ci si appella al buon senso e all’educazione.