ORBETELLO. Da oltre un anno i cittadini e i residenti della zona di via del Corso – nel tratto che va dai vigili urbani fino a piazza del Comune – lamentano la presenza di odori nauseabondi provenienti dai tombini e dalle cabine di servizio lungo la strada.
Il problema si manifesta con maggiore intensità in alcune giornate, a seconda del vento, rendendo l’aria irrespirabile e la vita quotidiana estremamente difficile.
Numerose segnalazioni sono state inviate al Comune e all’Acquedotto del Fiora, ma per mesi non c’è stata alcuna risposta concreta. Solo recentemente si sono viste un paio di ispezioni tecniche: un piccolo segnale, ma insufficiente per una situazione che peggiora di giorno in giorno. Ancora questa mattina, 14 novembre, raccontano alcuni residenti, il puzzo arrivava fino alle finestre delle abitazioni, invadendo tutto il tratto di strada.
Tombini tappati con gli zerbini d’estate
Durante l’estate i commercianti e i ristoratori hanno deciso di provare a fermare la puzza appoggiando alcuni zerbini sopra i tombini e questo mostra quanto grave fosse il problema. E lo è ancora.
Gli odori nauseanti emergono ogni volta che i flussi interni, le cosiddette “checche”, spingono fuori l’aria carica di miasmi. In quei momenti, la puzza invade la via e raggiunge ristoranti, locali, abitazioni e attività commerciali. È evidente che soluzioni improvvisate come coprire i tombini non bastino: sono solo il segnale di quanto la situazione sia diventata incresciosa.
La videoispezione del Fiora: chiarimenti, ma tutto è fermo
Circa un mese fa l’Acquedotto del Fiora ha effettuato un sopralluogo, programmando una videoispezione. In quell’occasione è stato chiarito che l’odore proviene dalle griglie delle acque chiare, che sono di competenza del Comune e che molto probabilmente a monte esistono allacci abusivi di scarichi di acque reflue.
La zona ospita ristoranti, locali e altre attività che durante l’estate hanno subito forti disagi. Il problema influisce anche sull’immagine della città: chi passa da via del Corso per andare al cinema o per raggiungere la diga viene accolto da un odore insopportabile, tutt’altro che un buon biglietto da visita. Al momento, però, tutto è fermo.
I cittadini chiedono con determinazione che il Comune e gli enti competenti intervengano una volta per tutte per risolvere un disagio che dura da più di un anno, creando problemi di vivibilità, salute, decoro urbano e danni economici alle attività. La protesta è civile, ma ferma: «Siamo stufi – spiegano alcuni residenti – questa parte del Corso sembra una strada del terzo mondo».



