GROSSETO. A un anno dall’inizio della campagna vaccinale si è convinto a presentarsi all’hub di Braccagni per ricevere la prima dose. Ma gli è stata somministrata la terza, il booster, e quindi ha dovuto farsi inoculare anche la parte di siero che mancava per arrivare al dosaggio completo.
Due iniezioni e un grande spavento
Gabriele Mele, titolare del Planet Riders, fino a oggi aveva preferito sottoporsi, ogni due giorni, al tampone. Ora, dopo che il Governo ha emanato il nuovo decreto che regola anche l’accesso alle piste da sci, Mele ha fatto dietrofront e si è presentato all’hub di Braccagni, per ricevere la prima dose. «Come ogni anno ho organizzato una settimana bianca in montagna, alla quale quest’anno si sono iscritte 160 persone – spiega – Fino a due giorni fa si poteva andare sulle piste con il green pass ottenuto con il tampone, ora invece serve il vaccino e quindi ho sentito il mio medico e gli ho chiesto come fare».
Mele si è presentato all’hub a Braccagni e ha riempito tutti i moduli necessari per ottenere la prima dose. Ma quando è arrivato davanti al medico, una volta inoculato il vaccino, ha scoperto che si trattava del booster, ovvero della terza dose di vaccino. «È stato il dottore ad avvertirmi che, poiché avevo ricevuto la terza dose, avrei dovuto buttare via il green pass che certificava la seconda – racconta – ma io in realtà avrei dovuto ottenere la prima dose e non la terza, che è circa la metà della prima».
La posizione dell’Asl: «Un’incomprensione»
Al centro vaccinale è successo un po’ di trambusto. «Mi sono impaurito – dice ancora Mele – Anche perché quando hanno chiamato la dottoressa con la quale avevo fatto il colloquio, ha fatto una faccia strana. Ho chiamato il mio medico, che mi ha rassicurato. Poi mi hanno fatto l’altra parte della dose di vaccino. Insomma, è finta con due buchi, tra l’altro sullo stesso braccio».
Mele chiede maggiore attenzione. «C’era scritto a caratteri cubitali nei moduli che avrei dovuto fare la prima dose, non la terza – spiega – Sinceramente, sono rimasto molto male».
«C’è stata una incomprensione che ha portato inizialmente all’inoculazione di una terza dose di vaccino Moderna invece della prima dose – spiega l’Asl in una nota – Il medico vaccinatore si è accorto dell’errore e, considerato che la dose booster è metà di una prima dose, alla persona è stata inoculata l’altra metà del dosaggio per raggiungere il valore di una prima dose corretta e completa con la differenza di riceverla con due iniezioni. Di questo fatto l’Asl Toscana sud est si scusa con il signor Mele e ricorda che in provincia di Grosseto dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate ben 422.562 dosi di vaccino senza problemi. Inoltre l’hub di Braccagni, aperto anche il giorno di Capodanno grazie all’impegno e l’abnegazione del personale medico e infermieristico, è organizzato con box separati per distinguere le linee vaccinali con Pfizer, Moderna e linee pediatriche (queste ultime comunque sono organizzate in sedute dedicate) proprio al fine di evitare il più possibile gli errori».
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