GROSSETO. Marianna Di Carlo è una graduata dell’Esercito italiano, in servizio al reggimento Savoia Cavalleria. Originaria della Basilicata, da quasi vent’anni dedica la sua vita al bodybuilding, una disciplina che è riuscita a conciliare con una carriera militare altrettanto impegnativa.
Un percorso che l’ha portata fino all’élite mondiale, in uno sport ancora oggi percepito come fortemente maschile. Basta fare una semplice ricerca online per capire che si tratta di un universo ancora molto maschile: «Ma le categorie sono tante – dice lei – non è solo culturismo estremo: c’è un universo di possibilità anche per le atlete».
La incontriamo nelle poche ore libere tra allenamenti e servizio. Quello che emerge è un ritratto di dedizione assoluta.
«La mia categoria è muscolare ed estetica»
Marianna, partiamo dallo sport: qual è la tua specialità?
«Le categorie nel bodybuilding sono innumerevoli. La mia unisce muscoli ed estetica. Non si parla solo di culturismo “puro”: oggi esistono moltissime divisioni in cui gareggiare. Le ragazze che si allenano sono tante, ma qui nella zona di Grosseto siamo poche».
«Mi alleno alle 4.30 del mattino: è uno sport solitario»
Com’è la tua routine di allenamento?
«Mi sveglio alle 4 del mattino e alle 4.30, massimo 5, sono già in palestra. Allenamento muscolare, poi cardio e infine vado al lavoro. Quando inizio la giornata parto con ciò che amo di più al mondo».
Marianna si allena sei giorni su sette, spesso anche due volte al giorno. «È uno sport solitario. Ci alleniamo da soli, è tutto molto personale dice – Con chi mi circonda non ho grandi scambi, anche perché a quell’ora del mattino non c’è nessuno: sono concentrata su quello che devo fare. A Grosseto mi alleno in due palestre diverse».
Il rovescio della medaglia è la fatica: «Dormo quattro o cinque ore a notte. Quando arrivano le gare la stanchezza raddoppia e molti fine settimana non riesco nemmeno a uscire».
«È una routine di vita: preparo i pasti, tutto è grammato»
E la dieta?
«È una routine totale. Preparo i pasti il giorno prima, li porto sempre con me e tutto è grammato. Faccio un pasto libero ogni quindici giorni. Le quantità dipendono dall’atleta, ma io seguo una divisione equilibrata di carboidrati, proteine e grassi».
«Da ragazzina leggevo Flex: mi allenavo in sala attrezzi nel mio paese»
Quando nasce questa passione?
«Ero una ragazzina. Nel mio piccolo paese in Basilicata ho iniziato in sala attrezzi, mi è piaciuto fin da subito. Leggevo la rivista Flex, mi affascinavano le atlete. Sono sempre stata dinamica, allenamento e alimentazione li curo da una vita».
«Sì, mi sento osservata. Ma non mi importa»
Il tuo fisico attira l’attenzione: influenza la tua vita sociale?
«Sì, a volte mi sento osservata, esco dagli schemi. Ma mi è indifferente. Ho amicizie anche al di fuori della palestra, chi mi conosce sa com sono e sto benissimo così».
«A Grosseto sto benissimo: volevo vivere qui»
Marianna è a Grosseto da quattro anni, dopo aver chiesto il trasferimento.
«La conoscevo già perché avevo amiche qui. La Maremma e la Toscana mi piacciono molto. Mi trovo davvero bene».
«Punto alla qualificazione per l’Olympia»
Quali sono i prossimi traguardi?
«Il mio obiettivo è la qualificazione per l’Olympia. Ci sarà una gara molto importante nell’ottobre 2026, e le selezioni saranno tra marzo e aprile».
«Ragazze, non scoraggiatevi: io ci sono arrivata dopo tanti tentativi»
Marianna vuole mandare un messaggio a chi sogna di conciliare lavoro, vita quotidiana e competizioni.
«Non è semplice, assolutamente. Ma bisogna crederci con determinazione. Io sono arrivata fin qui dopo innumerevoli tentativi. Non scoraggiatevi mai».




