Maltempo ed erosione, perse altre due file di ombrelloni | MaremmaOggi Skip to content

Maltempo ed erosione, perse altre due file di ombrelloni

Sebbene la perturbazione sia stata meno violenta del previsto, alcune strutture del litorale sono di nuovo in seria difficoltà: la mareggiata ha portato via metri di spiaggia
Le spiagge "mangiate" dal mare
Le spiagge “mangiate” dal mare

FOLLONICA. Sono state ore d’ansia quelle appena trascorse tra la notte di giovedì 28 e venerdì 29 agosto. L’allerta meteo prevista nel nord della Toscana infatti, avrebbe dovuto interessare anche la zona di Piombino-Val di Cornia e Follonica sferzata per fortuna solo da un forte vento di scirocco.

Alla fine per fortuna non ci sono state conseguenze importanti grazie alla deviazione della perturbazione. Ma non per tutti.

Colpiti gli stabilimenti della zona nord

A nord del comune invece i danni ci sono stati: il mare, spinto da sud, ha raggiunto quasi ovunque le prime file di ombrelloni degli stabilimenti (precauzionalmente tolte), ma venerdì mattina non per tutti è stato possibile ripristinarle.

Se infatti in alcuni punti la mareggiata ha portato sabbia, in altri l’ha letteralmente mangiata mettendo in difficolta le attività balneari com’è successo nel tratto di litorale che va dalla fine di Pratoranieri (zona conosciuta come il Tony’s) al fosso Cervia, un paio di chilometri lungo i quali da qualche anno insiste in modo più pesante il fenomeno dell’erosione costiera.

La conseguenza, a ridosso dell’ultimo fine settimana di agosto, è che molti turisti sono rimasti senza ombrellone e molti di quelli che ancora devono arrivare ci rimarranno loro malgrado. Imbarazzo quindi dei gestori, brutta immagine per la città.

Gli operatori colpiti

«Sono ormai diversi anni che la spiaggia è stata mangiata in questo tratto di costa», ci dice uno dei gestori degli stabilimenti più colpiti. «Quello che voglio sperare è che da ottobre venga convocato un tavolo di confronto tra amministrazione e gestori degli stabilimenti: il mare è una risorsa fondamentale per l’economia e per la salubrità generale dell’ambiente, quindi ritengo che l’impegno debba essere il massimo da ambo le parti – spiega – Soprattutto spero nell’ascolto perché noi operatori il mare lo viviamo e quindi lo conosciamo meglio di chiunque. Abbiamo molte cose da dire senza andare a cercare studiosi plurilaureati».

«Siamo messi così, ho fatto le foto, le possono vedere tutti», dice un altro gestore colpito dall’evento di ieri sera. «Sono convinto che serva al più presto un piano di intervento d’emergenza nel caso in cui fenomeni meteorologici anomali, ma sempre più frequenti, possano mettere in difficoltà le strutture nel corso della stagione turistica – aggiunge –  quando mi dicono che le barriere sono a difesa del territorio mi fanno sorridere, perché dimenticano che fino a che l’Italia sarà uno Stato di diritto anche le proprietà private presenti su quel territorio rientrano in ciò che il termine territorio rappresenta e include».

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