Magona, gli stipendi entro il 25. La trattativa per la cessione è ferma | MaremmaOggi Skip to content

Magona, gli stipendi entro il 25. La trattativa per la cessione è ferma

La Liberty Magona si è impegnata a pagare gli stipendi entro il 25 settembre. Ma non ci sono passi avanti per la cessione dell’azienda
La delegazione dei lavoratori in protesta
La delegazione dei lavoratori e dei sindacati durante la protesta a Roma

PIOMBINO. La Liberty Magona si è impegnata a pagare gli stipendi entro il 25 settembre. È quanto emerso quest’oggi, martedì 16 settembre, nell’incontro al ministero delle Imprese e del made in Italy.

Presenti un gran numero di lavoratori di Liberty Magona per manifestare la propria rabbia contro l’inaffidabilità del gruppo.

L’incontro si è svolto alla presenza di Giampietro Castano per il ministero, di Toker Ozcan, Ceo di Liberty Steel, e di Lino Iallorenzi, direttore dello stabilimento.

Vendita, nessun passo avanti

L’incontro ha avuto come obiettivi principali la definizione delle tempistiche certe per il pagamento degli stipendi e la chiarezza sullo stato della procedura di vendita.

Il ministero ha riferito che, a seguito della lettera inviata dal ministro, non è ancora pervenuta alcuna risposta ufficiale dal gruppo sulla trattativa.

«Sono state ribadite le lentezze del gruppo nella gestione della procedura di cessione – dicono in una nota – che rischiano di generare ulteriori incertezze. È stato, inoltre, sottolineato che un investitore che, per quanto risulta, è Trasteel,  ha confermato il proprio interesse a concludere positivamente l’acquisizione, anche attraverso un sostegno temporaneo alla produzione e alle forniture, così da mantenere in vita lo stabilimento».

Un momento della manifestazione
Un momento della manifestazione

Liberty: «Il pagamento degli stipendi? Entro il 25»

Liberty ha dichiarato che intende procedere al pagamento degli stipendi entro il 25 e si è detta disponibile a rimodulare l’accordo sulla cassa integrazione per favorire il pagamento diretto da parte dell’Inps.

Il ministero ha ribadito tre richieste fondamentali: identificare un unico interlocutore per la trattativa, attivare tutte le procedure previste dalla legge senza ulteriori ritardi e definire un calendario stringente di incontri per monitorare costantemente lo stato di avanzamento.

L’azienda, inoltre, prevede che le retribuzioni dei prossimi mesi saranno pagate nelle date abituali.

Fim, Fiom e Uilm hanno evidenziato la necessità di risposte rapide e concrete da parte del gruppo, per garantire sia la tutela dei lavoratori sia la continuità industriale dello stabilimento, chiedendo la sottoscrizione congiunta di tali impegni da parte del ministero, delle organizzazioni sindacali e di Liberty Magona.

Contestualmente è stata fissata una nuova convocazione per l’8 ottobre alle 10. Nel frattempo, il ministero e le parti sociali si impegnano a fare tutto il possibile per anticipare al massimo, da parte dell’Inps, il pagamento della cassa integrazione.

La delegazione dei lavoratori Magona
La delegazione dei lavoratori Magona

Pd, Simiani: «Meloni e Urso devono fare di più»

Secondo il partito democratico, adesso la priorità assoluta è garantire il pagamento degli stipendi ai quasi 500 lavoratori di Liberty Magona.

«Oggi, i dipendenti sono abbandonati dalla proprietà e illusi dal Governo Meloni. Contestualmente, l’esecutivo deve assicurare la copertura dei tempi per l’erogazione della cassa integrazione straordinaria – dichiara il deputato Pd Marco Simiani – Occorre che il Governo, al contrario di quanto fatto finora, si impegni con serietà per garantire un futuro al sito produttivo, favorendo una cessione rapida e trasparente che consenta di avviare un piano industriale solido e credibile. È altrettanto fondamentale definire finalmente una strategia nazionale per il settore dell’acciaio, sollecitando, su Piombino, anche la chiusura dell’accordo di programma con Jsw e sostenendo l’investimento di Metinvest, un progetto decisivo per il nostro territorio».

«Il comparto siderurgico rappresenta un asset strategico per l’industria italiana: finora la destra ha fallito ogni tentativo di rilancio – conclude Simiani – ed è tempo che Meloni e Urso facciano di più e meglio, nell’interesse dei lavoratori e della comunità di Piombino».

La vertenza Jsw

Contestualmente si è svolto quest’oggi anche un incontro di aggiornamento sulla vertenza Jsw. Il gruppo indiano – dicono i sindacati – ha ribadito i consueti annunci senza apportare elementi di novità sostanziali.

È stato stabilito che il 18 settembre si terrà un incontro tra i soggetti firmatari dell’accordo di programma, con l’obiettivo di provare a condividere un nuovo testo. Il Mimit si è impegnato a riconvocare il tavolo entro fine settembre qualora emergessero sviluppi sull’accordo di programma o, in alternativa, entro i primi di ottobre con le organizzazioni sindacali.

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