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L’ultimo volo di Sandro: il pm ha disposto l’autopsia

Migliaia di messaggi di cordoglio per la morte del paracadutista: il salto con il collega e l’allievo, poi la tragedia. Accertamenti sull’attrezzatura
Sandro Bigozzi

CAMPAGNATICO. C’è solo silenzio, tra le strade di Arcille, dove Sandro Bigozzi vive con la moglie Francesca e le due figlie. C’è silenzio e incredulità, per una tragedia che nessuna delle persone che aveva conosciuto l’istruttore di paracadutismo, avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato. Perché è vero che il paracadutismo sportivo non è uno sport per tutti. Ma è anche vero che con i suoi più di 6500 lanci sulla spalle, Bigozzi lo aveva reso sicuro per tutte le persone che almeno una volta nella vita avevano deciso di lanciarsi da un ultraleggero con lui. 

Regalando così il sogno di poter volare. Sabato 6 settembre, però, quel sogno si è infranto per sempre. Sandro se n’è andato a 49 anni, schiantandosi al suolo dell’aviosuperficie di Monte Compatri, vicino a Roma. 

La tragedia in volo

Bigozzi era arrivato alla Fly Roma Aviosuperficie con uno dei suoi allievi che proprio sabato 6 settembre doveva coronare il sogno di ottenere il brevetto.

Dall’aereo si sono lanciati in tre: il ventenne, Bigozzi e un collega istruttore. 

Il giovane ha aperto il suo paracadute non appena arrivato all’ altitudine stabilita. I due istruttori, entrambi con grandissima esperienza, hanno atteso il loro turno volteggiando in cielo.

Quando però è stato il momento di azionare il comando, qualcosa per Bigozzi non è andato nel verso giusto. Il quarantanovenne è precipitato nel terreno dell’aviosuperficie, morendo sul colpo, sotto agli occhi terrorizzati delle persone che stavano assistendo ai lanci. 

I soccorsi sono intervenuti subito, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Disposta l’autopsia

Le indagini, affidate ai carabinieri e coordinate dalla procura di Velletri, dovranno stabilire cosa sia accaduto nei minuti cruciali del lancio: un guasto tecnico o un imprevisto che non ha lasciato scampo a un professionista esperto e stimato. 

Oppure un malore in volo. Il pm di turno ha infatti disposto l’autopsia sul corpo del quarantanovenne, che è stato trasferito sabato all’istituto di Medicina legale dell’Università di Tor Vergata.

Altri accertamenti verranno disposti sull’attrezzatura che Bigozzi stava utilizzando per il lancio che gli è costato la vita. 

Chi era Sandro Bigozzi

Bigozzi era considerato una vera istituzione nel mondo del paracadutismo. Istruttore qualificato, con tutte le abilitazioni necessarie, aveva formato centinaia di allievi e trasmesso la sua passione a generazioni di sportivi.

Sandro Bigozzi in volo

Era conosciuto per la sua professionalità, la calma e la dedizione con cui seguiva chiunque si avvicinasse al paracadutismo. La stessa che metteva in tutti gli sport praticati: dal kitesurf alla vela. La stessa che dedicava alla sua famiglia, agli amici. Che metteva nel suo lavoro. 

Il cordoglio

La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di cordoglio: messaggi di affetto e ricordi stanno arrivando da tutta Italia, non solo dalla comunità dei paracadutisti, ma anche da chi aveva incrociato la sua strada nella vita quotidiana.

Ad Arcille come a Grosseto e in tutta la Maremma, dove aveva le sue radici, in tanti lo ricordano come una persona disponibile e sorridente, capace di mettere a proprio agio chiunque, anche davanti alla sfida di un salto nel vuoto. Ma soprattutto, lo raccontano come un paracadutista espertissimo. Sarà la procura ora a tentare di spiegare una tragedia che molti ancora oggi fanno fatica ad elaborare. In attesa che la salma venga restituita alla famiglia e che possa essere salutata dai tantissimi amici e colleghi che oggi lo piangono. 

«Il nostro pensiero e le nostre più sentite condoglianze vanno al nostro socio Moreno Bigozzi e alla sua famiglia per la tragica perdita del figlio Sandro, avvenuta in un incidente con il paracadute. La sua passione per il volo era un esempio di coraggio e amore per la vita. Ci uniamo al dolore di tutti coloro che lo hanno amato e ci stringiamo in un abbraccio in questo momento di profonda tristezza», hanno scritto il consiglio direttivo e tutti i soci dell’associazione La Collina del Ricordo dei Paracadutisti.

 

 

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