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Lonely Planet sceglie le cascate del Gorello

La pubblicazione scatena la polemica. Giulio Detti rilancia l’ipotesi di far riconoscere l’area all’Unesco. Valeria Bruni: «Niente vincoli»
Le cascate del Gorello e la copertina di Lonely Planet

SATURNIA. La prestigiosa guida Lonely Planet, dedicata alla Toscana, sceglie le cascate del Gorello per la copertina. Un grande spot per Saturnia, Manciano e tutta la zona, presa d’assalto dai turisti proprio per questo angolo termale libero. E meraviglioso. Ma la pubblicazione non manca di far scatenare un po’ di polemica.

Da una parte Giulio Detti, capogruppo dell’opposizione, con un post su Facebook rilancia l’ipotesi di far riconoscere l’area all’Unesco. Dall’altra gli replica l’assessore al turismo del Comune di Manciano, Valeria Bruni.

Detti: le cascate del Gorello siano patrimonio dell’Unesco

«Dall’ormai lontano crollo del 2014 di strada ne è stata fatta tanta – scrive Detti -. Adesso è arrivato un riconoscimento che ha un valore inestimabile. Essere nella copertina della guida Lonely Planet della Toscana significa entrare in tutte le librerie d’Italia. Vedere questa foto mi fa battere il cuore forte e mi riempie di orgoglio. Ora più che mai è necessario un lavoro condiviso con le istituzioni per la gestione di un sito che ha tutti i requisiti per diventare patrimonio Unesco. La prossima amministrazione avrà questo primo importante compito».

Bruni: «Cascate traino per il territorio. Serve una gestione migliore, ma impossibile vincolarle»

L‘assessore al turismo Valeria Bruni, riconoscendo l’importanza della pubblicazione, un vero spot per il territorio, mette però alcuni paletti: «Come Amministrazione questa pubblicazione non può che farci piacere, è uno spot enorme per il territorio. Però stiamo attenti a fare salti in avanti, perché nel nostro territorio ci sono 238 strutture e solo una piccola parte vive perché i turisti vanno nelle piscine delle Terme o visitano i paesi. Non ci nascondiamo dietro un dito, le cascate sono il primo richiamo».

Cascate che, però, devono essere regolamentate. Se non negli accessi, almeno nel contorno agli accessi. Dai parcheggi che non possono essere territorio libero occupato dai camper, ai percorsi verso i paesi, alle opportunità per chi fa il bagno e, prima o dopo, intenda visitare il territorio.

«Stiamo lavorando a un progetto complessivo, che pensiamo il più condiviso possibile, per dare a tutta l’area una veste diversa, più ordinata e fruibile. Quindi parcheggi regolamentati, ma anche un parco che consenta, a piedi o in bicicletta, di andare a visitare le altre zone, a partire dalla via Clodia e dalla porta Romana di Saturnia. E, perché no, organizzare delle navette elettriche per andare fino a Montemerano. Ma le cascate devono restare libere e fruibili da tutti, su questo non ci piove».

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