L'allarme dei medici: «Il sistema è a rischio sopravvivenza» | MaremmaOggi Skip to content

L’allarme dei medici: «Il sistema è a rischio sopravvivenza»

Secondo l’Ordine dei medici di Grosseto la legge di bilancio non prevede abbastanza fondi per la sanità pubblica. Pasqualini: «Servono risorse vere per garantire a tutti un accesso equo ai servizi»
Paola Pasqualini
Paola Pasqualini

GROSSETO. La sanità italiana rischia di non reggere. Le risorse previste dalla Legge di bilancio 2026, secondo i medici, non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza del Sistema sanitario nazionale, né a tutelare un accesso equo e di qualità alle cure, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.

A lanciare l’allarme è l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, attraverso la sua presidente Paola Pasqualini.

«Il sistema sanitario nazionale – spiega Pasqualini – attraversa una fase di criticità strutturale, aggravata dalla pandemia, che ha reso evidenti fragilità organizzative, finanziarie e di gestione».

I medici: «I fondi non bastano per sostenere il sistema medico»

I numeri contenuti nella legge di bilancio 2026 e nel documento di programmazione finanziaria parlano di un finanziamento complessivo pari a 142,9 miliardi di euro nel 2026, 143,9 miliardi nel 2027 e 144,8 miliardi nel 2028. Cifre che includono il fondo sanitario nazionale e altri finanziamenti, ma che secondo l’Ordine dei medici non bastano a sostenere il sistema nel medio periodo.

Nel 2026 la spesa sanitaria salirà fino a circa il 6,6% del Pil, per poi scendere progressivamente: 6,5% nel 2027 e 5,9% nel 2028. Nel triennio 2026-2028 sono previsti incrementi complessivi di circa 7,7 miliardi di euro rispetto alle stime precedenti: 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi per ciascuno degli anni successivi.

A pesare sui conti sono diversi fattori: l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie croniche, l’inflazione sanitaria e la carenza di personale.

«Con un Pil molto al di sotto della media Ocse e inferiore a quello dei principali Paesi europei, come Germania e Francia – dice Pasqualini – la reale capacità di tenuta del sistema sanitario nazionale è seriamente a rischio, così come il diritto dei cittadini a usufruire dei servizi».

«Il 2026 ci troverà ad affrontare ancora molte sfide, ma l’obiettivo deve restare uno solo: garantire a tutti, soprattutto ai più vulnerabili, un accesso equo e di qualità alle cure – conclude – Il nostro sistema sanitario è una risorsa fondamentale per il Paese e uno dei migliori al mondo: va rafforzato, investendo su innovazione, benessere dei professionisti e miglioramento continuo dei servizi».

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