CAMPAGNATICO. Dopo aver raccontato la sua sagra, non potevamo che proseguire il nostro viaggio alla scoperta di Campagnatico con la tradizione che più di ogni altra ne definisce l’identità: il Palio dei ciuchi.
Perché se la sagra di Campagnatico è l’occasione della convivialità, dell’incontro e della tavola condivisa, il Palio è la manifestazione che incarna l’orgoglio, la passione e lo spirito di appartenenza delle contrade a un paese unico nel suo genere. Due facce di una stessa medaglia, entrambe espressione viva di una comunità che, attraverso il lavoro volontario e la forza delle tradizioni, continua a rinnovarsi e a scrivere la propria storia.
Alle origini del Palio. Storia, contrade, tradizione
Le origini del Palio di Campagnatico non sono del tutto certe. Ciò che è chiaro, invece, è l’anno della sua istituzione definitiva. Dopo una lunga interruzione dovuta alla Seconda guerra mondiale, nel 1957 la corsa torna a celebrarsi in occasione della festa solenne dedicata alla Madonna, riaccendendo una passione che da allora non si è più spenta.
Da quel momento il Palio è diventato appuntamento fisso della seconda settimana di settembre, richiamando ogni anno abitanti, contradaioli e appassionati da tutta la Maremma.
A contendersi il “cencio” – il drappellone dipinto a mano da un artista diverso ogni anno, simbolo della vittoria – sono le quattro contrade storiche del paese: il Centro, identificato dai colori rosso–blu; la Santa Maria, bianco–celeste; il Castello, con i colori rosso–bianco; e la Pieve, giallo–rossa.
Ogni contrada schiera due ciuche femmina montate “a pelo” dai fantini, senza sella, in una sfida dove la forza, l’agilità e la strategia sono determinanti. Due batterie eliminatorie e una finale decretano la contrada vincitrice, sul tracciato che si sviluppa in leggera salita lungo l’antico bastione murario. Un percorso che regala una vista spettacolare verso l’Amiata e che rende ancora più suggestiva la corsa.

La settimana del Palio: un crescendo di emozioni
Ma il Palio non è solo una corsa, anzi, è un’intera settimana di eventi che animano la vita di Campagnatico. Dopo le prime due giornate di apertura, il clima comincia a scaldarsi con uno dei momenti più attesi: la presentazione del Palio, o “cencio”, che incoronerà la contrada vincitrice. Quest’anno sarà il 68° Palio e il drappo, dipinto da Valerio Funaro e illustrato da Eugenio Cencioni, è stato svelato al pubblico mercoledì 10 settembre, dando ufficialmente il via alle celebrazioni.
Il venerdì è il giorno delle cene propiziatorie delle contrade, una tradizione che riempie il paese di voci, brindisi e trepidazione. Per le vie si respira tutta la passione contradaiola, e ci si prepara alla vigilia della grande sfida. Il sabato, poi, si entra nel vivo. La giornata si apre con la sgambata delle contrade, una prova a quattro che serve a testare i ciuchi e i fantini, seguita dal Palio delle donne. Dal sabato sera, inoltre, tornano protagonisti anche i sapori della tradizione: gli stand gastronomici aprono le porte e fino alla domenica sera ripropongono i piatti più amati della sagra estiva.
E finalmente arriva la domenica, la giornata più attesa. La mattina si apre con la processione solenne e la benedizione del Palio, mentre nel pomeriggio il paese intero si veste a festa. Il corteo storico delle contrade, impreziosito dalle esibizioni degli sbandieratori, della banda e dei falconieri, riporta Campagnatico indietro nei secoli, creando un’atmosfera sospesa tra storia e leggenda. Infine, il momento tanto atteso: la corsa del Palio dei ciuchi, che decreta la contrada vincitrice e accende il cuore di tutto il paese. La giornata si conclude, infine, con l’ultima serata gastronomica. Un’ulteriore occasione per festeggiare insieme, tra vincitori e vinti, l’orgoglio di un’evento che appartiene a tutti coloro che decidono di prenderne parte.

Impegno e passione di un anno intero, ogni anno
Settimana del Palio a parte, per gli abitanti di Campagnatico il Palio è una passione che non si esaurisce mai. Preparativi, riunioni, progetti culturali e attività condivise tengono viva la fiamma della tradizione tutto l’anno, ogni anno. L’esempio più significativo di questo impegno costante è il progetto Campis, fortemente voluto dall’ex consiglio direttivo della Pro Loco e raccolto con entusiasmo dal nuovo, insediatosi a inizio 2025.
In poco tempo, grazie alla vincita di importanti bandi regionali e nazionali, nel segno del progetto Campis la Pro Loco ha avviato un importante lavoro di rifacimento dei costumi storici, con l’obiettivo di restituire al corteo del Palio un aspetto filologico e autentico, perfettamente rappresentativo del XIII secolo. Ma non solo: all’interno del progetto Campis è stato organizzato, per la prima volta, un campo scuola a tema storico, durante il quale bambini e bambine hanno potuto cimentarsi in attività di cucito e ceramica, scoprendo antichi mestieri e diventando protagonisti di un percorso educativo che unisce gioco e memoria.
Il progetto Campis ha dunque una duplice vocazione: da un lato preservare l’enorme e prezioso patrimonio storico-culturale che il Palio rappresenta, dall’altro coinvolgere attivamente la comunità, stimolando partecipazione, collaborazione e senso di appartenenza.
«Il Palio non è solo competizione, è un patrimonio che appartiene a tutti noi», sottolinea Moreno Priori, presidente in carica della Pro Loco di Campagnatico. «Con il progetto Campis vogliamo trasmettere questa eredità alle nuove generazioni, farle crescere in un legame forte con le nostre radici e allo stesso tempo aprire Campagnatico a chi vuole conoscerci meglio».

Un invito a vivere il Palio
«Il Palio è la nostra identità e il nostro orgoglio», afferma Moreno Priori. «Invitiamo tutti a venire a Campagnatico per scoprire da vicino questa magia. Vi accoglieremo come amici, vi sentirete parte della nostra comunità e porterete con voi un ricordo indimenticabile».
Questo fine settimana, dunque, Campagnatico vi aspetta. Che siate appassionati di tradizioni, amanti della storia o semplicemente curiosi, il Palio dei ciuchi saprà conquistarvi con la sua autenticità.





