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La promessa per salvare tartarughe e fratino

L’evento ha coinvolto anche i più giovani. La giornata è stata occasione per sensibilizzare sulla tutela delle specie più a rischio nel litorale
La promessa al mare
La “Promessa al mare”

GROSSETO. In questo periodo potrebbe iniziare la stagione riproduttiva di alcune specie animali che vedono nella spiaggia il loro habitat. Per loro si tratta di un momento particolarmente delicato. 

Nella mattina di oggi, 3 giugno, il Centro recupero tartarughe marine tartAmare e l’Associazione Maremma pro natura, si sono riuniti sulla spiaggia di Marina di Grosseto per spiegare su come godersi la stagione tutelando allo stesso modo la biodiversità.

L’ evento di stamattina, denominato “La promessa al mare“, si è concluso poi con una cerimonia ufficiale, una promessa che tutti i ragazzi dell’Istituto comprensivo Orsini e gli adulti che li accompagnavano hanno pronunciato solennemente di fronte al comandante Romiti della capitaneria di porto.

Allo stabilimento Moderno, le associazioni hanno incontrato gli alunni dell’Istituto per fare un approfondimento sulle nidificazioni delle tartarughe marine e del fratino.
Con loro hanno preso parte all’incontro anche gli uomini della capitaneria di porto (delegazione di Marina di Grosseto) e l’assessora all’ambiente Erika Vanelli insieme a numerosi bagnanti e turisti che, incuriositi, si sono fermati ad ascoltare gli esperti.

 

La promessa al mare
La promessa al mare

Come tutelare l’ambiente e le specie animali

Gli esperti delle associazioni durante la mattinata hanno fornito indicazioni su come riconoscere le tracce delle tartarughe e del fratino. Ma anche su chi chiamare nel caso in cui ci si dovesse imbattere nei segni del loro passaggio o addirittura nei loro nidi.

Durante l’incontro, infatti, hanno preso il via due laboratori per i ragazzi:

  • uno condotto dai biologi marini di tartAmare che hanno simulato l’emersione dal mare di una femmina di tartaruga marina e le fasi della nidificazione sulla spiaggia: per spiegare come riconoscere la traccia di un’ eventuale uscita e cosa fare in caso di individuazione di un nido.
  • l’altro, condotto dall’ornitologa dell’associazione Maremma Pro Natura: ha mostrato un nido di fratino, illustrando tutte le fasi successive alla deposizione fino alla schiusa e oltre.
tartaruga e fratino
Un momento durante le lezioni

«È particolarmente importante informare le persone in questo momento perché proprio in questi primi giorni d’estate potrebbe iniziare la stagione riproduttiva delle tartarughe sul nostro litorale mentre quella del piccolo fratino è già partita – fanno sapere da tartAmare e Maremma Pro Natura – È fondamentale usare alcune attenzioni per proteggere i nidi e i piccoli che stanno crescendo sulla battigia e verso le dune. Questi animali condividono l’arenile con noi durante i mesi più caldi, i mesi in cui la frequentazione da parte dell’uomo è più intensa. È quindi necessario che tutti siano informati della loro presenza e di alcune semplici pratiche per evitare di danneggiarli».

Attenzione a dove si mettono i piedi

D’estate la spiaggia è si trasforma nell’habitat per molti turisti ma è anche quello della tartaruga e del fratino. «Con alcune accortezze possiamo riuscire a convivere senza particolari problemi per nessuno» continuano i rappresentanti di Maremma Pro Natura e tartAmare.

«Ci fa particolarmente piacere che i balneari della Maremma grossetana abbiano collaborato con noi all’organizzazione di questa iniziativa – dicono le associazioni – È un importante segnale, ciò che prima veniva visto come una scocciatura, un fenomeno che poteva rallentare il lavoro nel momento clou, adesso è considerata un’attenzione necessaria, un valore aggiunto anche per un’impresa locale. Per molti è addirittura un privilegio poter ospitare un nido di questi animali così sensibili e così minacciati».

Uno momento della mattinada
Uno momento della mattinata

Luana Papetti, responsabile scientifico del progetto di conservazione delle tartarughe marine ha sottolineato come il lavoro di squadra sia stato importante. «Senza il supporto di Capitaneria di porto e dell’amministrazione comunale e senza la collaborazione dei cittadini e delle categorie che lavorano sul mare il nostro impegno sarebbe inutile».

L’Istituto comprensivo Orsini ha inserito questo percorso nel percorso per ottenere la certificazione di Eco School, che ha visto le classi impegnate durante tutto l’anno scolastico in vari programmi di tutela e conservazione dell’ambiente e della biodiversità.

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