La fidejussione dell'U.S.Grosseto? «La colpa è di Cerboni» | MaremmaOggi Skip to content

La fidejussione dell’U.S.Grosseto? «La colpa è di Cerboni»

Bufera in consiglio comunale sulle rate del mutuo non pagate dalla società: l’assessora Rusconi chiama in causa il suo predecessore. Il sindaco: «Avviato il procedimento di revoca»
A sinistra il consigliere Giacomo Cerboni, a destra l’assessora al Bilancio Simona Rusconi

GROSSETO. Se per una settimana, la questione del mancato pagamento delle rate del mutuo dell’U.S. Grosseto ha tenuto banco non solo sulla stampa ma anche in città, lunedì 29 settembre la questione è arrivata in consiglio comunale come quell’ospite indesiderato che non ha fatto la doccia prima di sedersi a tavola. 

Quello che, basta un nonnulla, per far saltare i nervi.

È successo all’inizio della seduta, quando Leonardo Culicchi (targa Pd) ha chiesto conto all’assessora al Bilancio Simona Rusconi di quello che, se non altro, è un pasticciaccio che in qualche modo dovrà essere sistemato.

Domanda alla quale Rusconi risponde prima della discussione dell’interrogazione presentata dall’opposizione, all’ultimo punto dell’ordine del giorno. Tanto basta per far saltare la mosca al naso di Carlo De Martis, che lo ha bollato come «irrituale». Ma che ha fatto saltare sulla sedia l’ex assessore al Bilancio Giacomo Cerboni, predecessore di Rusconi, che si è sentito chiamato in causa: «La responsabilità della fidejussione è sua», ha detto Rusconi. 

«Da quando è entrata in Fratelli d’Italia – le ha fatto eco Culicchi – il disco è cambiato: prima era tutta colpa di Bonifazi, oggi di Cerboni».

Rusconi: «La responsabilità è di Cerboni»

È l’opposizione a dare il la alla discussione sul mancato pagamento delle rate del mutuo da parte dell’U.S. Grosseto. Senza aspettare che venisse presentata l’interrogazione firmata dall’opposizione e sottoscritta anche da Giacomo Cerboni, ex assessore e oggi consigliere del Gruppo Misto, l’assessora Rusconi prende la parola. 

«La fidejussione è del 2018 – sottolinea – e riguarda un mutuo da 3 milioni di euro del quale il Comune è garante al 100%. Le responsabilità vanno cercate al momento della contrazione, non oggi».

L’assessora cita quindi i funzionari che hanno sottoscritto la fidejussione, prima di tirare la stoccata al suo predecessore. «La responsabilità quindi è di Giacomo Cerboni», dice. Scatenando la reazione del diretto interessato. 

Cerboni: «Non riconosce il suo ruolo»

Ha fatto un salto sulla sedia, Giacomo Cerboni, quando ha sentito il suo nome. «Sono stato tirato in ballo senza motivo – dice – non ho né firmato, né sottoscritto alcun mutuo. Nel 2018 ho esposto la fidejussione come delegato del sindaco, su incarico della giunta e dopo che il consiglio comunale aveva approvato quanto deciso». 

Ne fa, correttamente, una questione di ruolo. «Quello di assessore – dice – Lo stesso che sta ricoprendo Rusconi. Non si permetta mai più di tirarmi in ballo in questo modo. Anzi, risponda alla cittadinanza spiegando cosa intende fare ora la giunta, visto che vigliaccamente ancora non si è espressa». 

Il sindaco: «Avviato il procedimento di revoca»

Passano quasi 5 ore, in consiglio comunale la discussione tocca temi come il taglio degli alberi, la modifica alla circolazione degli autobus alla Cittadella e anche la mozione sulla remigrazione, prima presentata e poi ritirata, e si torna a bomba sull’U.S. Grosseto. Carlo De Martis (Grosseto città aperta) presenta l’interrogazione, alla quale risponde direttamente il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna

Che ripercorre, delibere e determine alla mano, tutte le tappe che hanno portato all’affidamento della gestione dell’impianto sportivo all’U.s Grosseto per 29 anni. 

«Le opere migliorative che sono state fatte dalla società – spiega Antonfrancesco Vivarelli Colonna – sono state il gazebo e la foresteria, costata 188mila euro circa». Il mutuo, però, non è stato pagato e il 26 settembre, il Comune ha avviato il procedimento di revoca. «La società ha il diritto di partecipazione all’iter – dice – presentando documenti, memorie e controdeduzioni. La revoca verrà meno se entro l’11 ottobre verranno saldate le quattro rate». 

Avviato, invece, il lavoro di progettazione dei nuovi spogliatoi. «È vero che non abbiamo potuto accedere ai contributi della Regione – dice il sindaco – perché non c’erano i tempi per la realizzazione dell’opera. Tempi che erano necessari per ottenere quei soldi. Abbiamo chiesto una proroga che la Regione non ha concesso, ma ha lasciato comunque aperto uno spiraglio per la concessione nel bilancio 2026-2028. Probabilmente, quindi, nulla è perduto». 

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