La danza di migliaia di storni sul Pollino. Ecco come riescono a volare così | MaremmaOggi Skip to content

La danza di migliaia di storni sul Pollino. Ecco come riescono a volare così

Lo spettacolo della danza degli storni a Casotto dei Pescatori. Gli studi scientifici che provano a spiegare come riescano a volare così. IL VIDEO
Lo spettacolare volo degli storni sopra a Casotto dei Pescatori
Lo spettacolare volo degli storni sopra a Casotto dei Pescatori

GROSSETO. Lo spettacolo è andato in scena sulla provinciale del Pollino, più o meno all’altezza di Casotto dei Pescatori. Lo splendido video che vedete in questo articolo l’ha girato un nostro lettore, Samuele Tiberi. Ma questi voli spettacolari si possono vedere un po’ ovunque in Maremma.

In Italia i primi storni migratori arrivano a metà agosto, ma il grosso della migrazione, a cui partecipano decine di milioni di uccelli, avviene dalla fine di settembre all’inizio di novembre. Questo periodo è quello in cui si possono vedere più stormi di questi fantastici uccelli. Che, in qualche caso, è stimato possano arrivare a 750mila esemplari.

In questo periodo gli uccelli si fermano fino a sei settimane per riposare durante la migrazione verso sud.

Lo storno è un uccello lungo all’incirca 20 cm. Il colore delle sue piume è per lo più tendente al nero, con dei riflessi verdi e delle macchioline bianche sulle punte.

Uno storno adulto
Uno storno adulto

Nel decimo libro della Storia naturale già Plinio il vecchio, nel primo secolo dopo Cristo, accenna anche agli storni. Anzitutto, al loro volo: «È tipico degli storni volare in stormi di forma sferica, tenendosi tutti stretti verso il centro».

IL VIDEO

 

 
 
 
 
 
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Tanti studi, ma una spiegazione del tutto chiara non c’è

A partire dal Cnr  (Infm, Istituto nazionale di fisica della materia), ma anche altre decine e decine di scienziati, cercano da tempo, anche con modelli matematici 3D, di spiegare come funzioni il volo degli storni. E perché migliaia e migliaia di uccelli danzino a poca distanza l’uno dall’altro senza mai sbattere fra loro.

Il meccanismo, in sostanza, parte da una coordinazione locale che porta a una coordinazione collettiva.

Un'immagine ravvicinata degli storni in volo
Un’immagine ravvicinata degli storni in volo

Ogni uccello si coordina con i 6-7 più vicini

Si chiama in inglese scale-free behavioral correlation, (correlazione comportamentale a invarianza di scala): ogni uccello vola vicino ad altri sei-sette esemplari, coordinando i propri movimenti in modo da creare un sincronismo sovrapposto. E la coordinazione si estende ad ogni componente del gruppo, creando questo modo ondoso che è così affascinante.

Per capire meglio, immaginate una coda di auto in autostrada che, vista dall’alto, si muove in modo ondulatorio quando la prima auto riparte e le altre la seguono. Chi è in mezzo non vede cosa fa la prima auto, ma si rapporta solo a quella davanti, magari a quelle laterali. E questo crea il movimento della coda, che avanza a fisarmonica, allungandosi ed accorciandosi.

Peraltro lo storno è avvantaggiato, diciamo così, avendo un campo visivo molto più largo di quello umano, quasi a 360°.

Seguono il capofila e confondono i predatori

Quando li osserviamo da terra l’impressione è che nel movimento gli storni si avvicinino tra loro; ma quando virano verso l’alto vediamo meglio la superficie alare. Peraltro oltre a sincronizzarsi con i sette esemplari più vicini, tendono a seguire il capofila, facendo sì che il movimento si propaghi in tutto lo stormo.

Alcuni studiosi ritengono che queste evoluzioni, che possono durare anche 45′ e che avvengono a una velocità quasi costante di 43 kmh, anche se ci sono picchi più veloci, servano a confondere i predatori, come i falchi e altri rapaci, rendendo loro più difficile catturare esemplari isolati.

Non c’è un leader in questo meccanismo, ma lo stormo reagisce in modo collettivo.

In sostanza in gruppo di storni sotto l’attacco di un falco, reagisce quasi istantaneamente assumendo le forme più disparate, dalla flash expansion (gli uccelli che si allontanano l’uno dall’altro) al vacuolo (punti ad alta densità e altri vuoti), alla formazione coordinata in gruppi più piccoli seguita da nuove fusioni in un unico stormo.

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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