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La castiglionese che guida il salone di Amazon

Elena Lavagni durante una premiazione

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Lo sapete che il parrucchiere del futuro esiste già? È a Londra, è stato aperto dal colosso Amazon e a guidarlo c’è una castiglionese, Elena Lavagni, che trent’anni fa lasciò il borgo marinaro per una vacanza Oltremanica, dalla quale non è più tornata: ora Elena manda avanti il Neville Hair and Beauty Salon images, un salone di bellezza a Belgravia, scelto da celebrità, regine e principesse di mezzo mondo. Un salone che si estende su sei piani, con 85 dipendenti che non solo crea tagli, acconciature e colori ma detta le regole della moda in tutto il mondo. Ed è la castiglionese ad essere stata scelta dal colosso di Jeff Bezos per proiettare i clienti in un futuro fatto di bellezza e prodotti innovativi.

In vacanza dopo il liceo

La storia di Elena a Londra comincia negli anni ’90, quando insieme alla sua amica del cuore – Elena anche lei – alla fine del liceo classico, decidono di trascorrere una breve vacanza a Londra. Cinque giorni per migliorare la lingua prima di tornare a Castiglione della Pescaia.

Ma le cose per Elena non andarono così. «Decisi di restare a Londra – dice – Ero giovane, con me c’era la mia migliore amica ed erano anni strepitosi. Non avevo nemmeno vent’anni e mi sono trovata catapultata in un mondo totalmente diverso da Castiglione della Pescaia». Elena ha trovato lavoro subito da Harrod’s, e dopo qualche tempo anche l’amore. Per dieci anni è stata la compagna di Marcus Cliffe, bassista che ha suonato tra gli altri con i Dire Straits, con Eric Clapton e con Rod Stewart. «Ero catapultata nel mondo della musica – ricorda – tra i nostri amici c’erano le Spice Girls, Paul Young, i Level 42. Mi trovavo faccia a faccia con i miei idoli, passavo le mie serate con loro».

Elena Lavagni
Elena Lavagni

Poi però Elena è diventata mamma di una bambina nata con una sindrome rarissima. «Marcus era sempre in tourné – dice – e io ero sola a casa con la bambina. Sono stati anni difficilissimi, ma oggi sono fiera di mia figlia Rebecca. Mi avevano detto che non sarebbe mai stata indipendente e invece ha una casa, un fidanzato ed è diventata ostetrica. Per me lei è un vero gigante».

Le mani nei capelli delle principesse

Un giorno, dopo anni durante i quali Elena si era dedicata giorno e notte a crescere sua figlia, la sua amica, che per starle accanto aveva preso sei mesi di aspettativa, la convinse a cercarsi un lavoro per uscire un po’ da casa. Ed è qui che la vita di Elena imbocca una strada che scoprirà poi essere lastricata di successi: quella del salone Neville hair and beauty. «Ho cominciato come receptionist – racconta – e cinque anni dopo mi sono offerta di comprare il salone». Elena ha conosciuto Neville Tucker, il proprietario del salone, che poi è diventato suo marito. «All’inizio ho gestito un team di sei persone – dice – che ha lavorato molto bene. Ora abbiamo diversi altri negozi Neville in giro per il mondo ed è arrivata anche l’opportunità fornita da Amazon, lo scorso maggio».

Laureata in psicologia, Elena Lavagni gestisce  più di 85 dipendenti, tra parrucchieri, truccatori e terapisti della bellezza oltre al settore del Neville che si occupa di marketing e pr e ha anche lanciato altri saloni al Bulgari Hotel a Londra e Neville pop up salon a St Barth, sulla spiaggia di Nammos a Mykonos in Grecia e, più recentemente, ha collaborato con Anya Hindmarch per fornire il suo team per la sua iniziativa Shampoo & Therapy presso l’Anya Village a Belgravia nel maggio 2021.

Pluripremiata in tutto il mondo, Elena continua a mietere successi. Suo marito ha avuto come clienti Camilla d’Inghilterra e Lady D e ancora oggi il Neville è il salone prescelto dalle principesse. «Spesso con i nostri clienti musulmani lavoriamo anche durante la notte, nel periodo del ramadan – spiega Elena – Una volta abbiamo aperto il salone alle due del mattino per una principessa araba. Per quel servizio ha lasciato una mancia da 20.000 sterline e non è raro che ai nostri stilisti vengano regalati Rolex o altri oggetti preziosi». 

È una vita al confine della realtà quella che vive Elena e il suo staff: parrucchieri, estetiste, stilisti e terapisti di bellezza abituati a viaggiare da un capo all’altro del mondo a bordo di jet privati per soddisfare i clienti più esigenti. «Quando andiamo a fare i capelli ai membri della famiglia reale in Arabia Saudita ad esempio – racconta Elena – ci tolgono il passaporto e il telefono prima di entrare nel palazzo reale. Ma forse la cliente più difficile che abbia mai avuto è una signora che devo far venire sempre alle 7 del mattino perché pretende il silenzio assoluto».

Il colosso di Jeff Bezos ha scelto Elena

A maggio dell’anno scorso è nata una nuova era: quella del parrucchiere del futuro, del colosso guidato da Jeff Bezos che a Londra ha deciso di aprire il primo salone che lavora con la realtà aumentata. «Amazon ha utilizzato una tecnologia preesistente e ha messo il cliente al centro del business – spiega Elena –  Non tutti i capelli sono uguali e non tutti richiedono gli stessi prodotti. Grazie alla tecnologia, posso scegliere il prodotto più adatto a me, lo compro con il cellulare utilizzando il QR code e me lo ritrovo a casa il giorno dopo».

Inizialmente Elena Lavagni era un po’ intimorita da questa sfida lanciata dal colosso della vendita online. «Invece stiamo integrando bene il nostro lavoro – spiega – anche con strumenti tecnologici e innovativi». Grazie alla realtà aumentata infatti, è possibile evitare l'”effetto sorpresa” e vedere prima come si può stare con il taglio e il colore scelto. «È un’opportunità anche per i colleghi di tutto il mondo che visitano lo shop – dice Elena – perché qui è possibile ordinare anche piccole quantità di prodotti e trovare tutte le novità del settore». Poi, com’è nella filosofia di Amazon, con un clic il materiale arriva direttamente a casa.

Sembra fantascienza e invece è realtà. Una realtà messa in piedi grazie alla scelta che Elena ha fatto trent’anni fa, quando ha lasciato Castiglione della Pescaia. «Allora non riuscivo ad apprezzare il mio paese – dice – Quando vivevo a Castiglione, finito il liceo, non riuscivo a decidere cosa volessi fare. Non sapevo quale strada intraprendere. Tutto mi stava stretto. Invece oggi l’ho rivalutato tanto: è un posto fatto di gente libera e pulita». 

Un mondo, una dimensione totalmente diversa rispetto a quella del jet set londinese. «Per tanti aspetti sono rimasta molto italiana – dice Elena – Mio figlio Benjamin, da esempio, ha 12 anni e lo tratto come un bambino di quell’età. Per l’ultimo dell’anno sono arrivati due ragazzini della sua età in taxi dopo mezzanotte alla festa alla quale eravamo anche noi e sono usciti da soli per una passeggiata. Io Benjamin non l’ho mandato».


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