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La boxe grossetana in lutto: è morto Alessandro Scapecchi

Il campione grossetano dei pesi leggeri e superleggeri, storico maestro della boxe cittadina, se n’è andato a 66 anni. Una carriera di successi e una vita dedicata allo sport
Alessandro Scapecchi

GROSSETO. Una telefonata arrivata nel cuore della notte a Monia Cavini, manager di pugilato. La telefonata di Gessica, figlia di Alessandro Scapecchi. Il padre, ex campione di pugilato che ha cresciuto intere generazioni di sportivi e appassionato della noble art, è morto nella notte.

Alessandro Scapecchi aveva 66 anni ed è stato figura simbolo del pugilato grossetano e tra i campioni più rappresentativi della boxe italiana degli anni ’80.

Per tutti era “Sandrino”, un uomo che ha trascorso la vita dentro e intorno al ring, prima come atleta di livello nazionale, poi come maestro e guida per intere generazioni di ragazzi.

Da Grosseto al titolo italiano

Nato il 21 ottobre 1958 a Grosseto, Scapecchi si avvicinò al pugilato da adolescente, iniziando ad allenarsi dal 1974. Dopo quattro anni da dilettante, con circa 38 incontri, nel 1980 debuttò tra i professionisti: un avvio di carriera brillante, fatto di 15 vittorie consecutive, superando avversari di categoria come Carlo Frassinetti, Abas Macauley, Potito Di Muro, Pellegrino Ventrone e Natale Caredda.

L’ascesa lo portò, il 23 luglio 1982, sul ring amico di Grosseto, a conquistare il titolo italiano dei pesi leggeri, battendo ai punti Lucio Cusma. Difese poi la cintura contro lo spagnolo Isidoro Cabeza e successivamente contro Luigi Della Rosa.

Alessandro Scapecchi vincitore sul ring

Nell’aprile del 1983 arrivò la prima sconfitta in carriera, contro Sebastiano Sotgia, che gli strappò il titolo con un K.O. alla prima ripresa.

Il ritorno: campione anche nei superleggeri

Passato nel frattempo alla categoria superiore, il 12 maggio 1984 Scapecchi tornò campione battendo a Grosseto l’esperto argentino-italiano Juan José Gimenez: diventò così campione italiano dei superleggeri.

Alessnadro Scapecchi prima di un match

Nel marzo 1985 ebbe la chance più prestigiosa: il match continentale contro Patrizio Oliva, campione imbattuto. Resistette 12 riprese, prima della sconfitta ai punti. Nello stesso anno affrontò anche l’inglese Terry Marsh per il titolo europeo vacante, venendo fermato alla sesta ripresa.

Dopo altre difese e sfide importanti, tra cui quella per il titolo italiano contro Giovanni Carrino, la fase finale della carriera lo vide nuovamente in corsa per l’Europeo nel 1987, contro Tusikoleta Nkalankete, senza però riuscire a conquistare la cintura.

Chiuse la carriera nel dicembre 1987: 42 incontri totali, 33 vittorie (14 per K.O.), 7 sconfitte e 2 pareggi.

Il maestro della Pugilistica Grossetana

Terminata l’attività agonistica, Scapecchi non lasciò mai il mondo della boxe: dal 1987 entrò nella squadra tecnica della Pugilistica Grossetana, su incarico dell’allora presidente Umberto Cavini.

Nel 1996 ottenne il titolo ufficiale di maestro e nel 2010 aprì, insieme alla moglie Catia e alla figlia Gessica, la Asd Maremma Boxe, diventata punto di riferimento per tutto il territorio.

Nella palestra, negli ultimi decenni, Scapecchi ha cresciuto giovani atleti, allenato amatori e trasmesso la cultura del pugilato con metodo e passione. In città era considerato un educatore capace, un maestro rispettato e una memoria vivente dello sport maremmano.

Il cordoglio

La notizia della sua morte ha colpito profondamente il mondo del pugilato locale e nazionale. Grosseto perde un campione, ma soprattutto un uomo che ha dedicato tutta la vita allo sport e ai giovani.

La famiglia, gli allievi, gli amici e l’intera comunità della boxe si preparano a salutarlo nel ricordo di una carriera intensa e di una presenza che ha segnato decenni di sport maremmano.

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