ORBETELLO. Giulia Covitto, di origine orbetellana, in arte Jungle Julia, firma il suo debutto ufficiale con «Vespro», doppio episodio che apre il percorso verso il suo primo album previsto nel 2026.
Cresciuta tra i silenzi, le distese d’acqua e i chiaroscuri della laguna di Orbetello, la giovane artista porta nelle sue canzoni l’intensità del suo territorio: un luogo che, come lei, vive sospeso tra luce e ombra.
A soli vent’anni è già considerata da molti un «astro nascente lagunare», capace di forgiare immagini sonore potenti come il vento tra gli argini, lucide come il riflesso del sole sull’acqua salmastra.
Il significato di «Vespro» e la dualità dei due brani
Con «Vespro», Jungle Julia sceglie un titolo che richiama il momento della preghiera serale, quel passaggio delicato in cui il giorno sfuma nella notte. Una soglia simbolica che diventa la cornice perfetta per i due brani che compongono il progetto: “Carne”, che racconta il desiderio fisico, l’istinto, la presenza. Un brano diretto, caldo, che mette al centro il corpo e le sue verità.
E “Demonio”, brano che affronta la parte oscura: l’autosabotaggio, il dubbio, il conflitto interiore. Una ballata nervosa, incisiva, che scava nel buio emotivo.
Il contrasto è netto ma complementare: luce e ombra, impulso e paura. Due facce della stessa identità artistica in costruzione.
Scrittura intima, produzione solida
I testi sono nati in un ambiente intimo, «in camera», come esercizio di confessione e ricerca. Successivamente, grazie alla collaborazione con Daniele Fiaschi, Matteo Cantagalli e la produzione esperta di Tommaso Colliva, «Vespro» ha trovato una veste sonora che conserva spontaneità ma acquisisce struttura, diventando un progetto solido e riconoscibile.





