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Italia Nostra contro le pale eoliche in Maremma: «Un progetto folle che devasta il territorio»

Le osservazioni dell’avvocato Michele Greco smontano il progetto Revalue Wind 1: torri nella no fly zone, troppo vicine a case e agriturismi, danni a paesaggio e produzioni d’eccellenza
Un fotoinserimento di alcune pale eoliche nella zona sotto a Buriano
Un fotoinserimento di alcune pale eoliche nella zona sotto a Buriano

GROSSETO. Tornano a far discutere le dieci pale eoliche alte 200 metri previste tra Grosseto, Gavorrano e Castiglione della Pescaia.

Il progetto, presentato dalla società Revalue Wind 1 srl – nata appena un anno fa, senza dipendenti e con soli diecimila euro di capitale sociale – incontra ora la ferma opposizione di Italia Nostra Maremma e di numerose aziende agricole e agriturismi del territorio.

Le osservazioni di Michele Greco

Le osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dall’avvocato grossetano Michele Greco, su incarico di Italia Nostra – Sezione Maremma Toscana, smontano il progetto pezzo per pezzo: dalla violazione dei vincoli aeronautici, alla prossimità a case e aziende agricole, fino all’impatto devastante sul paesaggio e sull’economia rurale.

Secondo Greco, il parco eolico si colloca a meno di cinque chilometri dall’aeroporto militare di Grosseto, sede del IV Stormo Caccia. Le torri eoliche, alte come grattacieli, «ricadono pienamente nella zona di traffico aeroportuale e persino nella no fly zone», con rischi gravissimi per la sicurezza del traffico aereo, civile e militare.

«Una localizzazione del genere – scrive Greco – sarebbe incompatibile con qualsiasi aeroporto operativo h24 e dovrebbe comportare l’improcedibilità della Via».

Pale alte come grattacieli nel cuore delle colline maremmane

Oltre al rischio aeronautico, le osservazioni mettono in evidenza violazioni delle distanze minime da abitazioni, agriturismi e strade, nonché l’assenza di valutazioni preliminari sui vincoli paesaggistici.

Le pale sarebbero collocate «a poche centinaia di metri da casali storici, uliveti Dop, vigneti Doc e strutture agrituristiche di eccellenza», in un’area che ospita aziende agricole biologiche e strutture ricettive di rilievo internazionale come Guadalupe Tuscany Resort, ArteOlio, Pensiero Bio e Fattoria Le Pupille.

Tra i casi più emblematici, il podere La Brunaccia a Buriano, dove la titolare Carla Pallini abita stabilmente e sta investendo per aprire un agriturismo: «una delle pale sorgerà a soli 306 metri da casa».

Altrettanto critica la situazione per la Cantina Vini di Maremma, che rischia di trovarsi con un aerogeneratore a poco più di 1.600 metri dalla sede.

«Un’aggressione al paesaggio e alle eccellenze maremmane»

Il comunicato di Italia Nostra Maremma, presieduta da Francesco Pratesi (figlio di Fulco, fondatore dell’associazione), parla chiaro:

«La Maremma, terra di paesaggi intatti, di eccellenze agricole e di turismo internazionale, rischia di essere trasformata in una gigantesca area industriale. È scandaloso che cittadini e imprese debbano spendere tempo ed energie per contrastare progetti così palesemente raffazzonati e pericolosi».

Nel dossier di Greco si parla di “approssimazione e leggerezza” nella progettazione e di un impianto che «compromette irrimediabilmente il genius loci e la vocazione turistica e agricola del territorio».

Un parco eolico, osserva l’avvocato, che «non rispetta le normative tecniche, né i criteri di localizzazione stabiliti dal piano energetico della Regione Toscana».

Un danno anche economico e sociale

Le aziende coinvolte, tutte certificate bio o Dop/Igp, stimano investimenti per decine di milioni di euro messi a rischio dal progetto:
dalla filiera dell’olio e del vino fino al turismo agrituristico.

La sola Guadalupe Azienda Agricola, ad esempio, occupa stabilmente oltre 25 persone e accoglie 15.000 presenze l’anno; ArteOlio ha investito 40 milioni di euro in oliveti di pregio, mentre la Società Agricola Selvello fa parte della filiera Alce Nero.

«L’impatto del progetto – scrive Greco – non si limita al paesaggio, ma compromette un modello economico virtuoso che coniuga sostenibilità, occupazione e valorizzazione delle tradizioni maremmane».

Italia Nostra: «Una transizione che devasta invece di tutelare»

Il parco eolico grossetano si inserisce in una serie di progetti simili già contestati nel territorio, molti dei quali bocciati dalla Regione Toscana o giudicati «incompatibili con il paesaggio e la sicurezza».

«La transizione energetica non può diventare una scusa per distruggere paesaggi unici, annientare produzioni di eccellenza e compromettere per sempre il futuro della Maremma» – conclude il comunicato –.

Italia Nostra e le aziende firmatarie chiedono al Ministero dell’Ambiente di dichiarare improcedibile la valutazione d’impatto ambientale (Via) del progetto Revalue Wind 1 srl, a tutela di un territorio che da sempre rappresenta l’identità e l’anima della Toscana più autentica.


🟫 Le aziende e gli agriturismi che si oppongono al progetto

  • Pensiero Bio – Buriano

  • Azienda Agricola Carla Pallini – Buriano

  • Oliveto Selvello s.s. – Pian del Bichi

  • ArteOlio Società Agricola srl – Società Benefit

  • Guadalupe Azienda Agricola srl e Cavour srl – Braccagni

  • Fattoria Le Pupille – Raspollino

  • Fattoria Padule s.s. – Grosseto

  • Società Agricola Santa Vittoria – Buriano

  • Cantina I Vini di Maremma s.a.c. – Il Cristo

  • Società Agricola Selvello srl – Roccastrada

Tutte realtà biologiche, certificate e parte integrante del Distretto Biologico della Maremma Toscana.


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